N° 8 - Agosto-Settembre 2016
Il Vangelo di settembre
di Giuliana Rossini

Domenica 4 – XXXIII del T.O. (Lc 14, 25-33)

Chi legga il brano del Vangelo di oggi, in modo un po’ superficiale, può rimanere perplesso, quasi che Gesù inviti a non amare i propri cari. Ma non è così: Egli vuole che lo scegliamo e che lo mettiamo al primo posto, che amiamo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutte le nostre forze. Da un amore così tutti gli altri amori sono illuminati, resi più intensi e quasi divini. Non solo, ma per metterci alla sua sequela, ci chiede di abbracciare la nostra croce con radicalità e senza attaccamenti. Quando si parla di dolore, bisogna farlo in punta di piedi e con estremo rispetto. E tuttavia esso è merce preziosa: ci permette di percepire la ricchezza e la profondità degli affetti delle persone che ci circondano e ci porta all’essenzialità delle cose, come mi confidava recentemente un amico che di dolore se ne intende parecchio. Ma anche, esso è preziosissimo nell’economia divina, perché abbracciato e offerto entra a far parte del progetto salvifico di Gesù.
Essere suo discepolo non è quindi cosa semplice: occorre valutare bene, con ponderatezza, la scelta che si sta per compiere. Certamente le nostre sole forze non bastano, occorre ricorrere alla Sapienza, abbandonarsi allo Spirito Santo, consapevoli che non siamo noi ad operare, ma Lui, come ebbe a cantare Maria nel Magnificat: “Grandi
cose ha fatto in me l’Onnipotente!”
Tra pochi giorni ricorrerà la festa della Natività della B.V. Maria, durante la quale, al Santuario del Mirteto, si farà memoria della lacrimazione della Vergine, colei che, nella sua desolazione, rimase ben radicata nella volontà di Dio. Chiediamole che ci indirizzi sempre nel fare, non la nostra, ma la volontà del Padre celeste, in modo da essere come Lei realizzazione concreta della Parola. Potremo, così, vivere una divina avventura, impegnativa certo, ma ricca di grazie, perché anche in noi lo Spirito potrà realizzare grandi cose.

 

Domenica 11 – XXIV del T.O. (Lc 15, 1-32)

Oggi l’evangelista Luca  propone alla nostra meditazione una delle più belle pagine del Vangelo, che riempie di significato l’Anno Santo della Misericordia, prossimo alla conclusione, ma non per questo esaurito nel suo messaggio: quella del padre misericordioso, conosciuta anche come il ritorno del figliol prodigo. Sì, perché il protagonista principale della vicenda è lui, il padre che, offeso e abbandonato dal figlio, non si lascia trasportare dall’ira, non medita tremendi castighi, ma ogni giorno sale sulla parte più alta della casa e scruta lontano, sperando nel ritorno del figlio. E quando lo vede gli si precipita incontro, lo abbraccia e lo bacia, dimentico di tutto e gli ridona la dignità, perduta col peccato, di figlio. Non ascolta le sue parole: “Padre…non son degno…”, ma lo riveste dell’abito migliore, gli rimette l’anello al dito e i sandali ai piedi. Poi ordina di fare festa, perché tutti possano godere e condividere con lui la sua gioia.
Quale grande dono, per noi, avere in cielo un Padre che ci ama così tanto da perdonare e dimenticare ogni offesa! Egli aspetta con ansia il nostro ritorno; di più, talvolta, ci stupisce la sua divina fantasia nel predisporre occasioni che ci invitano ad alzarci e a metterci in cammino verso casa.
Oggi mi sforzerò di assomigliare un poco al Padre, di amare per prima, di scusare le mancanze degli altri e di non ricordare i torti subiti. Dio mio, donami un cuore puro, libero da incrostazioni e giudizi pesanti come macigni. Fa che io possa guardare che mi sta accanto con occhi nuovi, come quelli di un bambino, perché lo possa vedere come fosse la prima volta!

 

Domenica 18 – XXV del T.O.  (Lc 16, 1-13)

Ai tempi di Gesù, l’amministratore dei beni altrui non percepiva salario, ma, secondo un tacito accordo, aveva la possibilità di gonfiare le richieste per garantirsi un guadagno personale. Il nostro amministratore, però, aveva avuto la mano particolarmente pesante: si calcola che con due sole ricevute, avrebbe incassato una cifra pari allo stipendio di due anni di un bracciante! Nel ridurne gli importi, però, egli non ruba al padrone ma ci rimette del suo per garantirsi degli amici nel momento del bisogno. Però Gesù non loda tanto la sua disonestà, quanto la sua scaltrezza e prontezza nel risolvere una situazione difficile.
Egli non perde occasione per scagliarsi con durezza contro la ricchezza. Tutti abbiamo ben presenti le sue parole sulla difficoltà, quasi impossibilità per un ricco ad entrare nel regno di Dio!
Nel brano odierno ci ammonisce con forza: non potete servire Dio e la ricchezza! Non è che Egli intende demonizzarla, ma rimprovera l’eccessivo attaccamento ad essa, tanto da farne un idolo da adorare e contrapporre a Dio stesso.
Da questo punto di vista, siamo tutti un po’ ricchi, perché tutti, più o meno, abbiamo i nostri piccoli o grandi attaccamenti; perfino il povero può arrivare a difendere con accanimento il poco che è riuscito a racimolare nella giornata!
Oggi passerò in rassegna i miei attaccamenti per cercare di ridimensionali almeno un poco. Mio Dio aiutami ad accumulare un tesoro nei cieli, che né tarlo, né ruggine possano intaccare e fa che dov’è il mio tesoro, lì vi sia anche il mio cuore.

 

Domenica 25 – XXVI del T.O. Lc 16, 19-31)

Fin da piccola, l’ascolto di questa parabola suscitava in me  sentimenti e immagini molto forti, soprattutto mi colpiva la visione, che si formava nella mia mente, del ricco epulone tra i tormenti delle fiamme eterne. Allora, a differenza di oggi,  avevamo ben chiara la visione dell’inferno e del paradiso. Ma Gesù non lascia dubbi in proposito. Nell’ultimo giorno separerà le pecore dalle capre; accoglierà le prime, che avevano molto amato, nel regno preparato per loro nel seno del Padre. Le capre, invece, che non avranno fatto la sua volontà, saranno cacciate nel fuoco eterno, preparato per il demonio e i suoi angeli.
Allora pensavo, anche,  che epulone fosse il nome proprio del ricco. Ho scoperto, più tardi, che Gesù chiama per nome i suoi amici, quelli che si sono sforzati di vivere il
comandamento dell’amore. Il ricco epulone, invece, è totalmente chiuso verso i poveri e gli indigenti, non li vede neppure, non fa scacciare Lazzaro dai suoi servi, per lui è come uno dei cagnolini che stanno sotto la sua tavola. Sono queste cecità, questa chiusura totale, un egoismo smisurato a suscitare lo sdegno di Gesù e il suo definitivo categorico castigo.
Oggi mi sforzerò di essere più attenta ai bisogni materiali e spirituali di chi mi sta accanto. Dare soprattutto aiuto concreto, ma anche ascolto, tempo, disponibilità, un sorriso… a chi ne ha bisogno, perché Gesù possa dirmi, un giorno: l’hai fatto per me!

 

                                                                              


<-Indietro
 I nostri poeti
 Storie dei lettori
 Spiritualità
 I nostri ragazzi
 La redazione
 Galleria Foto
 E Mail
Lunae Photo
Archivio
2022
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2021
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Settembre-Ottobre
n°6 Giugno/Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2020
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°6 Settembre-Ottobre
n°5 Giugno
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2019
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2018
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2017
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2016
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2015
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2014
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2013
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2012
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2011
n°11 Dicembre
n°10 Numero speciale
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2010
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2009
n°11 Edizione speciale
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
 
     
 Copyright 2009 © - Il Sentiero. Bollettino Interparrocchiale di Ortonovo (SP) Crediti