N° 6 - Giugno-Luglio 2009
I nostri ragazzi
  Nel mondo diverso
di Noemi Ricci 1a B


 

 

 

C’era una volta una bambina di nome Alessia. Lei andò in una foresta a fare una passeggiata.

Venne buio e si perse. Trovò un casa abbandonata; nel pavimento c’era una buco nero; per sbaglio vi cadde dentro. Si ritrovò in un mondo tutto diverso, che si chiamava Wendest. Era tutto bello; le persone erano buone ma molto diverse.

Una signora vide Alessia tutta sola, andò da lei e le disse: “Ciao, bella bambina: vieni con me? Io sono la signora Lusinga”.

Alessia spaventata andò via e ritornò nel mondo vero, ritrovò la strada di casa e si mise a piangere.

 

                                                                                                                    Noemi Ricci, I^ B

  Il lupo ed il coniglio
di Martina e Kadija 1a B


 

C’era una volta un lupo che stava cacciando delle prede; vide un coniglio che stava scappando. Subito si mise ad inseguirlo.

Quando il coniglietto fu con le spalle al muro, il lupo stava per ucciderlo, ma si fermò impietosito dai suoi occhietti. Il lupo decise così di risparmiarlo, si voltò e se ne andò.

Il coniglietto lo seguiva per ringraziarlo per avergli risparmiato la vita quando ad un certo punto alcuni cacciatori ferirono il lupo con una fucilata.

Il coniglietto che vide tutto decise di curarlo. Il lupo guarito della ferita, voleva quindi ringraziare il coniglietto, ma mentre lo stava ringraziando, gli venne una fame improvvisa e si mangiò il coniglietto.
                                                                                                                        

  Rispetto dei morti , in natura
di Erik Cecchinelli 1a B




 

Un giorno un leone mezzo assonnato sentì dei saltelli sopra la pianta sotto la quale stava dormendo.

Si trovò ben presto ricoperto di cavallette che lo mordevano dappertutto.

Re leone chiamò le sue amiche rane che abitavano lì vicino, dello stagno che lo salvarono mangiando tutte le cavallette.

Il giorno dopo, però, il grande leone morì, ucciso in battuta di caccia da parte di un gruppo di cacciatori che lo avevano accerchiato.

Le rane, allora, che avevano assistito alla scena, chiamarono le amiche gazzelle ed esse, a forza do cornate, si ripresero il corpo di re leone e gli fecero un solenne funerale.

Da quel momento, tutti i giorni, gli animali con i loro piccoli, a turno, portarono dei fiori profumati sulla tomba di re leone.

                                                                                                                          

                                                                                                                         

  Storie di tori
di Andrea Andreani - Steven Cruz Canela 1a B


 

Questa è la storia di una mucca marrone, con delle chiazze più chiare, e di due tori, uno nero come il carbone e l’altro tutto maculato.

Tutti e due volevano inevitabilmente accoppiarsi con la mucca. Allora si posero in lotta per aggiudicarsi la mucca. Il toro nero disse: “Vuoi approfittare di me perché sono ferito ad una gamba?.

L’altro rispose: “Va bene, me ne vado, ma torno domani per ucciderti”.

Il toro nero  si allontanò anche lui ma trovata la mucca le disse che l’altro era scappato, ma la mucca non gli credette.

Il giorno dopo il toro maculato tornò e non trovò nessuno. Il toro nero che si era nascosto, uscì allo scoperto,. Lo caricò con le sue corna e lo finì, dicendo: “Il mondo è dei furbi”.

Il toro maculato morì e il toro nero si recò allora dalla mucca e le disse di aver ucciso l’altro toro: “Era scappato e quando è tornato l’ho ucciso”.

Questa volta la mucca si accoppiò

  Capo-branco Alberto
di Mattia Palma-Antonio Lerici Jimmi Pucciarelli 1a B


 

Un giorno il lupo Gasper morì poiché dei cacciatori che lo braccavano da giorni lo uccisero.

Gasper era un grande capo-branco e grazie a lui la sua famiglia di lupi sopravviveva.

Colla sua morte il branco stentava a vivere. Il figlio maggiore di Gasper, Alberto, tentò di prendere il posto del padre ma le difficoltà non mancavano. Col tempo migliorava ma egli non era molto soddisfatto del suo operato. Il branco comunque lo scelse come capo.

Un giorno mentre i maschi erano a caccia, la tana del branco venne accerchiata da alcuni cacciatori ed annientata.

Prima di morire la femmina-madre del branco, Ringa, mandò via dei lupacchiotti per avvertire Alberto e gli altri. Essi accorsero e trovarono la tana piena di cadaveri.

Alberto si pose sulle tracce dei cacciatori, li trovò e ne azzannò due, ponendo in fuga gli altri.

Seppelliti la madre ed i fratelli e sorelle uccisi, Alberto, un giorno, vide un lupo vicino ad un ruscello che era ferito.

Lo soccorse e si accorse che si trattava di una lupa. Era molto stanca e con diverse ferite.

La fece riposare e quando si svegliò le chiese chi fosse. Si chiamava Palla e fu amore a prima vista.

Nel branco però c’era un altro maschio, Scan, molto forte ed abile anche lui.

La sfida era inevitabile. Mentre Scan sembrava avere la meglio, con un guizzo Alberto rovesciò la situazione e pose le sue fauci alla sua gola. Lo risparmiò e si pose come maschio sottomesso al capo-branco.

Palla si accoppiò con Alberto ed il branco dominò la foresta nuovamente.
                                                                                  

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