N° 10 - Dicembre 2019
Dal diario di un parrocchiano
di Enzo Mazzini


Giovedì 9 ottobre 2019 - Dopo la breve pausa estiva, il Gruppo Interparrocchiale del Vicariato di Luni riprende la bella pratica dell'ora di adorazione per le vocazioni nelle varie Chiese, per pregare il Padrone della messe perché mandi operai nelle Sua messe.
Questa sera i fedeli si ritrovano nella bellissima ed antica Chiesa di Nicola, ricca di storia e di veri   capolavori artistici e che davvero ti invita alla preghiera.
Veramente intensi i momenti di preghiera e di meditazione, guidati dal parroco Don Carlo ed intercalati da bellissimi canti diretti da Nicoletta.
Dopo la lettura di un significativo brano del Vangelo secondo Matteo, nel quale Gesù esorta a farsi piccoli come i bambini per essere grandi nel regno dei cieli, Elio dà lettura di una meditazione sul Santo Rosario e l'Eucaristia che di seguito riporto: "Chi mai potrà farci dimenticare la figura di San Pio da Pietrelcina, che pregava per ore con il Rosario fra le mani presso l'altare del SS. Sacramento, contemplando la sua soave Madonna delle Grazie? Sono stati a migliaia i pellegrini che l'hanno visto così, assorto ed instancabile come un novello Mosè orante e supplicante per i fratelli d'esilio.
Il Rosario recitato davanti al SS. Sacramento fa guadagnare l'indulgenza plenaria. È questo un dono di grazia particolare di cui Gesù ha voluto impreziosire la regina delle preghiere mariane. Quando sia possibile, quindi, bisogna sempre preferire la recita davanti al SS. Sacramento: Gesù non può che essere infinitamente felice di sentir pregare la sua dolcissima Mamma. Ma il S. Rosario fa ancora di più, ci insegna il Papà San Paolo VI. Esso ci porta alla soglia della Liturgia, ossia alla porta della più grande preghiera della Chiesa che è la celebrazione dell'Eucaristia. Il Rosario è la migliore preghiera di preparazione e ringraziamento alla S. Messa, alla Comunione, alla Benedizione Eucaristica. Si pensi, ad esempio, alla recita dei misteri dolorosi del Rosario prima della S. Messa. La contemplazione della Passione e Morte di Gesù è la preparazione ideale ad una partecipazione viva al Sacrificio del Calvario che si rinnova sull'altare fra le mani del   sacerdote. Si pensi ancora alla recita dei misteri gaudiosi dopo la S. Comunione: come la Madonna accolse e tenne Gesù nel suo grembo e Lo adorò e Lo amò come suo Dio, così la Comunione fa possedere nel proprio cuore e nel proprio corpo lo stesso Gesù da adorare con la stessa adorazione amorosa della Madonna. Avevano perciò ragione S. Giuseppe da Copertino, S. Alfonso de' Liguori, S. Pio da Pietrelcina di fare il ringraziamento alla Messa ed alla Comunione, recitando devotamente la corona del Rosario.
"La bella cerimonia termina con la recita della Coroncina per le Vocazioni Sacerdotali e con la Benedizione Eucaristica.
Domenica 13 ottobre - Oggi nella bellissima Chiesa di San Martino si festeggia una grande ricorrenza: la festa della Madonna della Salute. I fedeli della nostra parrocchia nutrono una profonda devozione per la loro Madonna della Salute e quindi corrono in massa a festeggiarLa ed a pregarLa.
Alle ore 11 viene celebrata la S. Messa solenne che vede una grande partecipazione di popolo. Bellissimi i canti che coinvolgo tutti i fedeli presenti che, col loro canto, elevano una sentita preghiera alla loro Madonna. Molto profonda l'omelia di Padre Michele della quale, per motivi di carenza di spazio a disposizione, riporto solo la prima parte: "Ogni anno ricordiamo questa festa in onore della nostra Madre, Maria Santissima, Madonna della Salute. Sicuramente ciascuno di noi porta nel suo cuore le proprie richieste di grazie, perché vengano esaudite.
Quello che viviamo oggi è un giorno importante e noi vogliamo chiedere alla nostra Madre  Santissima la salute, ma non soltanto la salute del corpo, la salute fisica, ma anche la salute spirituale perché tante volte, anche se abbiamo la salute fisica, ma se lo spirito è malato non siamo contenti. Siamo tristi, angosciati, come se ci mancasse qualcosa nella vita anche se abbiamo la salute. Non è importante solo la salute fisica: tante persone sono malate fisicamente ma sono contente perché hanno lo spirito contento, perché vi è Dio che agisce in loro. Io ho visto persone gravemente malate fisicamente, ma con un viso sorridente e, viceversa, ho visto persone che non hanno nessuna malattia ma che, tuttavia, sono abbattute. Ed allora non è importante solo la salute fisica, che è sicuramente importante, ma è importante essere sereni e quindi è importante chiedere anche la salute spirituale, quella del cuore, quella dello spirito ed anche della mente perché tante volte la mente è agitata, è rivolta a tante cose: alle volte a cose che sono vere ed a volte che non sono vere. Allora chiediamo al Signore che possa agire in noi e chiediamo la intercessione della nostra Madre Maria Santissima, Madonna della Salute, pregandoLa anche per la società malata. Noi vediamo, con i nostri occhi, tante cose negative che accadono nella nostra comunità, per non andare oltre. E le vediamo ogni giorno e questo ci rattrista ed allora chiediamo al Signore che ci aiuti ad essere forti come dice l'Apostolo Paolo al suo figlio spirituale Timoteo.........
”. Giovedì 31 ottobre - Oggi un discreto numero di fedeli partecipa alla S. Messa nella Chiesa di San Giuseppe perché è prefestiva, ma anche perché viene celebrata in suffragio dell'anima del nostro caro Don Giovanni, ad un anno dalla sua scomparsa. Infatti Don Giovanni ci ha lasciati il 1º Novembre dell'anno scorso, ma è sempre nei nostri cuori, dove rimarrà per sempre.
Molto profonda l'omelia di Padre Michele che ricorda che già da questa sera entriamo nella solenne Festa di tutti i Santi. Si è quindi soffermato sulla Prima Lettura "che abbiamo ascoltato dal Libro dell'Apocalisse di San Giovanni apostolo che ebbe una visione: una moltitudine immensa che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello avvolti in vesti candide e tenevano rami di palma nelle loro mani. Immaginiamo noi queste immagini che ci presenta l'Apostolo Giovanni e proprio come noi che questa sera iniziamo la celebrazione della  festa di tutti i Santi e meditiamo ciò che abbiamo ascoltato nel brano del Vangelo dove Gesù, guardando una moltitudine, sale sulla montagna e si siede ed intorno a Lui i Suoi discepoli, come questa sera facciamo noi che siamo riuniti a meditare la Sua Parola, la Parola del Signore che ci parla in un modo bellissimo e che è anche una chiamata forte, dove noi dobbiamo scegliere la Sua presenza nella nostra vita e siamo beati e Gesù lo dice chiaramente a quella moltitudine .....".
Venerdì 1 novembre - Oggi è la solennità di tutti i Santi, una festa molto sentita da tutti i cristiani perché celebra la gioia e l'onore di tutti i santi, comprendendo quindi anche tutti quelli non canonizzati dalla Chiesa ma che, con i meriti maturati in questa vita, oggi vivono nel Paradiso.
Io, dopo aver partecipato alla Santa Messa nella mia Chiesa di San Martino, dove accompagno all'organo i canti dei fedeli, sono corso nella Chiesa "Maria Ausiliatrice" di Isola per unirmi al "coro" di cui faccio parte, diretto da Nicoletta, per solennizzare questa importante ricorrenza.
La Chiesa è veramente gremita di fedeli per vivere momenti di comunione davvero intensi.
Molto profonda, come sempre, l'omelia di Don Carlo, che di seguito riporto: "Questi bambini sono presenti oggi in una celebrazione molto importante, molto particolare.
Oggi ci viene chiesto di ricordare la "santità", una parola difficilissima forse, forse anche lontana dalla nostra vita. Come si fa a diventare santi? Io penso a San Pio da Pietrelcina che abbiamo conosciuto, se penso a San Giovanni Paolo II che io ho conosciuto proprio personalmente, se penso a Madre Teresa di Calcutta che anch'io ho conosciuto, ma che anche voi avete conosciuto, mi domando: "Come si fa a diventare così? Mi viene in mente Madre Teresa di Calcutta quando durante il suo servizio, il suo volontariato, andava a raccogliere nelle periferie della grande città di Calcutta le persone che rimanevano ai margini della società, sui marciapiedi e sarebbero poi anche morte perché c'erano degli anziani che nessuno voleva e c'erano dei bambini, abbandonati e colpiti da gravissime malattie. E mi viene in mente un'esperienza che Lei ha avuto: quando ha ricevuto un'aspra critica - noi uomini siamo sempre pronti a criticare - quando le è stato detto: "Ma perché Tu non aiuti solo i battezzati cristiani?" E Lei ha replicato: "Come è possibile che io vada a raccogliere e chieda: "Sei battezzato? Se sei battezzato ti aiuto e se non sei battezzato ti lascio lì". È una domanda questa che non si deve fare: la carità è per tutti! Non c'è bisogno di un battesimo, di una tessera, di un colore. L'amore abbraccia e basta! Ecco la carità. E proprio io ricordo Lei di fronte ad una bambina ancora piccola, ma purtroppo una bambina che era stata abusata fino alla fine. E raccogliendola, questa bambina, forse per la prima volta, si è sentita accarezzata, accolta ed allora, sentendo la mano di questa suorina, che era molto esile, che la tirava su per poterle parlare, per poterla curare, aiutare, lei ha aperto i suoi occhi bellissimi e Madre Teresa le ha detto: "Io sono qui perché ti voglio bene" e questa bambina ha detto: "È la prima volta che sento questa parola bella". Ecco la santità! È difficile, forse anche per noi, pensarlo perché non abbiamo certamente questi esempi, queste situazioni così drammatiche. Guai se le avessimo anche nei nostri paesi, però da qualche parte ci sono! Qualcuno lo fa ancora questo servizio.
Ma come posso allora io diventare santo? Vedete, noi abbiamo una piccola reliquia in quel quadro d’argento che viene da Nicola ed è molto prezioso. Era vuoto ed io l'ho utilizzato, avendo avuto questo piccolo regalo, che le donne conoscono bene perché è utile e serve a riparare le dita quando si cuce.
Come l'ho avuto? È stata una cosa straordinaria: molti anni fa, prima ancora che si pensasse che questa professoressa di La Spezia, Itala Mela, diventasse santa, si iniziava a parlare di questa causa, di questo cammino per portarLa alla santità. Oltre vent'anni fa. Allora cosa è successo? Il postulatore, mio carissimo amico, sacerdote, mi disse un giorno, trovandomi in Seminario, mi disse: "Mi dai una mano a portare su degli scatoloni pesanti, dove sono raccolte le cose di Itala Mela?". Fra le altre cose ho visto una sua bellissima pagella del Liceo Classico dove c'erano tutti dieci. Una volta usavano i voti. Era una ragazza eccezionale!
Portando questi scatoloni, faticando non poco, cosa che ho fatto comunque molto volentieri, quando siamo arrivati nella stanzetta del Seminario che era dedicata a Lei, dove si ordinavano tutte queste cose, tirandole fuori dai vari contenitori, ho visto questa bellissima pagella ed il postulatore  mi disse: "Guarda, di questi oggetti, erano tanti, cosa scegli? Prenditelo come ricordo".
Io, guardando, ho visto questo piccolo ditale che serve ed ho detto: "Guarda, questo qui lo prendo volentieri perché mia mamma cuce". L'ho preso, l'ho raccolto e l'ho tenuto in attesa che diventasse "beata". Per diventare "santa" c'è bisogno di un miracolo. Allora io ufficialmente lo chiedo a voi oggi, nel giorno dei Santi: si può ottenere il miracolo, ma anche voi bambini ditelo anche ai vostri amici di pregare questa Santa con le preghiere che noi conosciamo. Per quale motivo? Per un bambino colpito da una grave malattia e poi mi hanno detto che ce ne sono altri: noi abbiamo gli ospedali pediatrici nei quali ci sono tanti bambini gravemente malati, anche nella nostra Italia.
Chiediamo un miracolo! Mettiamo un nome proprio nel nostro cuore.
Chiediamo ad Itala Mela di continuare questa Sua delicatezza verso le persone che soffrono di più e magari verso un dolore innocente. Noi non dovremmo mai vedere un bambino che soffre. Ecco, allora, chiediamolo con le nostre preghiere. Diciamolo a tutti di pregare con tutto il cuore, perché noi possiamo accompagnare questa Santa eccezionale, una storia meravigliosa, sugli altari. E Lei possa ricompensarci, non col danaro, non con la fama, perché cosa c'è ne facciamo? Possa ricompensarci con la salute ed in modo particolare per i nostri bambini, per un bambino in particolare. Ecco, allora chiediamo a Maria Santissima, Ausiliatrice, di aiutarci a percorrere la nostra vita sapendo che la santità non è una cosa strana: è una cosa che tutti noi possiamo avere quando ci mettiamo a lavorare per Gesù, per Dio.
Le nostre mani devono diventare mani che sanno abbracciare, i nostri piedi per camminare verso, il nostro cuore non per criticare, mai, ma per aprirsi ad un abbraccio fraterno, in comunione con gli altri ed in modo particolare con chi soffre di più".
Sabato 2 novembre - Oggi commemoriamo tutti i fedeli defunti, dopo che ieri abbiamo vissuto la solennità di tutti i Santi e la Chiesa esprime la propria fede nella verità che unisce queste due celebrazioni, facendoci ricordare tutti coloro che dormono il sonno della pace in attesa della resurrezione. Io ho partecipato alla Santa Messa nella Chiesa di San Martino che è davvero piena di fedeli che sono corsi per pregare in suffragio dei loro defunti.
Molto profonda l'omelia di Padre Michele e veramente coinvolgente ed attuale la pagina del Vangelo secondo Matteo (25,31 - 46) di cui riporto qualche passo: "Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra : "Venite, benedetti del Padre mio , ricevete in eredità, il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi".
Allora i giusti Gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dati da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti? E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".............. "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna".
Giovedì 7 novembre - Questa sera i fedeli del Vicariato di Luni si ritrovano nella Chiesa di San Martino per la mensile Adorazione Eucaristica, volta ad implorare il Signore perché  mandi operai nella sua  messe. Bellissimi i canti eseguiti con la partecipazione di tutti i fedeli e molto profonde le preghiere predisposte da Padre Michele ma purtroppo, per carenza di spazio, posso riportare solo la seguente: "Questo pane che tu mi doni, Signore Gesù, sei tu stesso, o Cristo, Figlio diletto del Padre. Sei tu stesso, che ti sei incarnato e immolato per noi; tu che sei nato a Betlemme, sei vissuto a Nazareth e hai guarito i malati.
Tu che sei la via, la verità e la vita; tu che sei morto perché mi amavi; tu che sei asceso al cielo e ora, alla destra del Padre regni e intercedi continuamente per noi.
O Gesù, verità eterna, tu dici che sei presente lì sull'altare, realmente e sostanzialmente, con la tua umanità e tutti i tesori della tua divinità.
Io lo credo e perché lo credo mi prostro davanti a te per adorarti. Accogli, mio Dio e mio tutto, l'omaggio della mia adorazione. Amen".

 

                                                                                          

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