N° 9 - Ottobre 2018
Dal Diario di un parrocchiano
di Enzo Mazzini

Venerdì 7 settembre - Oggi al Santuario della Madonna del Mirteto in Ortonovo, sono iniziati i festeggiamenti per la ricorrenza più sentita ed amata nel nostro comune ed in tutta la vallata e non solo, perché numerosi sono i fedeli che accorrono anche da Massa e Carrara e dalla Lunigiana, per rendere onore alla nostra Madre Celeste.
Dopo un periodo di preparazione, con una novena molto sentita dalla popolazione, con la recita del Santo Rosario e l'esposizione del Santissimo Sacramento, oggi si celebrano le solenni cerimonie della vigilia che, come da consuetudine davvero consolidata, richiamano molti fedeli, essendo questa una delle feste più amate che albergano nel cuore di tutti noi.
Anche quest'anno, data la mia età avanzata negli anni, ho dovuto rinunciare alla commovente scalata del colle a piedi ed ho dovuto far ricorso all'autobus messo a disposizione dei fedeli. Comunque questo appuntamento è capace di provocare in me un'insolita emozione e delle profonde sensazioni.
Raggiunto Ortonovo, mi sono diretto nella Chiesa di S. Lorenzo, per partecipare alla solenne apertura dei festeggiamenti alla nostra Madonna del Mirteto. Da lì, in perfetto orario, dopo le preghiere ed i canti di introduzione, ha preso il via una commovente e partecipata processione che ha portato i fedeli al Santuario, accompagnati dalla banda musicale che eseguiva dei bellissimi canti Mariani.
Molto avvincenti gli inni e la solenne Messa "De Angelis" eseguiti dalla Corale "Cantus Firmus", diretta dal Maestro Renato Bruschi. Commovente la S. Messa solenne celebrata dal nostro Vescovo, S.E. Mons. Luigi Ernesto Palletti che ci coinvolge e ci rapisce con la sua commovente omelia che di seguito riporto: "Celebriamo anche quest'anno la festa della Natività della Beata Vergine Maria. La natività è un momento importante. È il momento in cui veramente inizia la vita. È un momento importante per tutti, ma lo è particolarmente per la Vergine Maria, o meglio, è un momento importante per noi che crediamo. In effetti, di tutti i santi ricordiamo anche il giorno della loro nascita, però in modo così solenne ricordiamo tre nascite: quella di Gesù nostro Salvatore, quella di Giovanni Battista, il più grande e l'ultimo dei profeti e quella di Maria. Non che le altre non debbano essere ricordate, ma in generale per i santi si ricorda il giorno della nascita al cielo, del loro passaggio da questa terra alla pienezza dell'eternità. Invece, per queste tre figure, si ricorda proprio la loro natività. Di Gesù è ovvio, è il nostro Redentore: ricordiamo la Sua nascita, quando nel silenzio di Betlemme viene alla luce. Maria ci dona il Figlio di Dio. È la radice di quella pienezza che si compirà poi con la Sua predicazione, con la Sua morte e resurrezione. È il nostro Redentore! L'abbiamo sentito come promessa già nell'Antico Testamento, nella prima lettura che è stata proclamata e l'abbiamo vissuto nel concepimento così particolare di Maria, così come ci è stato donato dalla pagina del Vangelo di Matteo. Giovanni Battista è l'ultimo dei profeti. Gesù dice: " Il più grande". È colui che può dire: "Ecco l'Agnello di Dio, ecco Colui che toglie il peccato del mondo". È il profeta che ci introduce veramente nel Signore Gesù. Sappiamo che dalla predicazione del Battista partiranno un po’ curiosi i primi discepoli. E allora comprendiamo quanto sia importante la nascita del Battista, perché è la nascita che introduce nella fede del Signore Gesù. Sicuramente può dire: "Ecco l'Agnello di Dio". E poi abbiamo la nascita della Vergine Maria. In Lei la nascita è silenziosa, ma è importante e fondamentale perché in Maria noi abbiamo il dono del Figlio di Dio. È vero che contiamo di più sulla nascita di Gesù perché è il nostro Redentore ed è giusto così; è Lui il Figlio di Dio. È vero che la testimonianza del Battista è fondamentale, è Lui che dice: "Ecco l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo", ma è vero che questo si rende possibile nella nostra storia perché Maria ha detto “sì" ed ha accolto il progetto di Dio. Ma questo è vero fin dall'inizio, è avvenuto come dono perché noi, quando celebriamo la natività della Vergine Maria, sappiamo che non celebriamo una natività qualunque perché Lei  è Colei che nasce senza peccato d'origine, è Colei che è stata preservata dal peccato d'origine, è Colei che fin da principio è stata pensata come Madre del Signore, è Colei che fa parte della promessa iniziale, la donna che permetterà di schiacciare il capo al serpente che attenta alla nostra vita, attenta alla nostra salvezza; è Colei nella quale si compie il progetto di Dio, il dono di Dio; è Colei che dà alla luce il Salvatore del mondo.
È vero che tutto è nel silenzio e che nessuno poteva pensare a quale grande opera si sarebbe realizzata in quella piccola bambina che nasce. Nessuno aveva idea che questo faceva parte di un progetto così grande da parte di Dio. Questo ci insegna a valorizzare ogni attimo della nostra vita. Maria è scelta per essere Madre del Signore e così noi La accogliamo e La festeggiamo; così noi oggi Le chiediamo la Sua intercessione. Nel contempo, però, Maria ci ricorda che ognuno di noi, per quanto piccolo, semplice e umile, anche nascosto, è importante agli occhi di Dio e come ogni attimo della nostra vita sia importante agli occhi di Dio. Certo, è importante l'istante in cui Maria dice:"Ecco, sono la serva del Signore" all'annuncio dell'Angelo; è importante Maria che a Betlemme dà alla luce il Figlio di Dio; è importante Maria che custodisce in Sé tutte queste cose, meditandole nel Suo cuore; è importante Maria che sotto la Croce riceve da Gesù il discepolo prediletto; è importante Maria che nel Cenacolo è in attesa del dono dello Spirito. Fatti grandi; però, quanto è importante Maria quando nel silenzio viene alla luce! Nessuno si è ancora accorto di niente; nessuno sa cosa potrà succedere; nessuno avrebbe potuto pensare cosa sarebbe stata quella piccola bambina, ma Dio ha già in mente quel progetto che si realizzerà se Maria sarà accondiscendente all'annuncio della Parola del Signore. “Eccomi, sono la serva del Signore".
Questa sera vogliamo proprio celebrarLa così: nata anche Lei come creatura nella storia, ma pensata da Dio dall'eternità e donata a noi come madre. Così La vogliamo pregare e così vogliamo chiedere a Lei la Sua materna intercessione".
Sabato 8 settembre - Al Santuario della Madonna del Mirteto continuano ininterrottamente i solenni festeggiamenti e il rettore, Padre Mario, mi ha pregato di accompagnare con l'armonium i canti delle prime quattro messe, cosa che ho accettato con grande disponibilità e soddisfazione. È commovente assistere a queste messe così sentite e che richiamano tanti fedeli da tutta la vallata!
Alle ore 11 ha fatto seguito la S. Messa solenne, celebrata da Don Luca Palei, Direttore della Caritas Diocesana. Bellissimi i canti e la S. Messa eseguiti dalla Corale parrocchiale di Molicciara. Molto profonda l'omelia di Don Luca di cui riporto, a seguire, alcuni temi sviluppati. Ricorda che Maria significa: "Amata da Dio". Dal nome si delinea tutto un percorso, tutto un programma di vita. Il nostro essere qui, in questo bel santuario a Lei dedicato, vuol significare un atto di affetto del nostro cuore verso la nostra Madre celeste. Possiamo sentirci prediletti da Lei e noi vogliamo dimostrare un atto di affetto del nostro cuore verso la nostra Madre Celeste chiedendoLe che ci aiuti a rafforzare la nostra fede. La Sua nascita, questo compleanno di Maria ci fa pensare che c'è un disegno, c'è un progetto, c'è un sogno che è il sogno di Dio e soprattutto ci fa vedere in Maria quel modello che vogliamo seguire e che rappresenta la ragione della nostra venuta in questo Suo Santuario.
Abbiamo bisogno che il Signore venga nel nostro cuore e che metta un po’ d’ordine e sia Lui a indicarci le priorità come ha fatto con Maria, facendoci capire che anche noi siamo amati da Dio, in quanto Sue creature.
L'immagine della Madonna del Mirteto, ai piedi della Croce, è molto significativa in quel l'essere consegnata a Lei, sotto la Croce, tutta l'umanità. Tutti noi siamo nel Suo cuore.
Don Luca ci invita a chiedere l'assistenza di Maria anche per il Santo Padre, oggetto di attacchi ingiustificati. Il Vangelo deve essere la nostra guida e la parola che ascoltiamo ci sia d'aiuto e di insegnamento. Questa bellissima ricorrenza ci indichi la via per mettere ordine nel nostro cuore, nella nostra vita. Chiediamo a Maria che ci aiuti ad essere dei veri seguaci di Cristo e quindi dei veri cristiani. La nostra fede non va vissuta come una imposizione di norme e comandi, di regole in quanto, se fosse così, forse non saremmo neanche qui, in questo bellissimo santuario, ma saremmo chissà dove, annoiati e senza vere motivazioni di vita. Il Signore invece ci chiede di essere Suoi discepoli, di essere un segno e quindi di essere di esempio.
Il vero messaggio che Maria ci trasmette in questa Sua festa è questo: essere discepoli come Lei, ascoltare il Vangelo e lasciare che diventi la parola di vita ed inoltre ci ricorda che siamo frutto di un disegno d'amore e che dobbiamo essere autentici, veri ed essere in cammino con Gesù.
Accettiamo questa sfida, per essere anche noi un segno di speranza e portare questo nuovo messaggio a tutti gli abitanti della terra.
Domenica 9 settembre - La rassegna estiva di musiche per organo "Il suono del tempo", edizione    2018, si conclude questa sera con un concerto davvero emozionante, nella bellissima e storica Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo di Nicola.
Il concerto è tenuto dall'organista Laura Casoli di Carrara, che accompagna all'organo la soprano  Michela Ferrari e dal flautista Stefano Moriconi.
Bellissimi i brani di musica sacra eseguiti e che hanno riempito di emozione e di entusiasmo i numerosi presenti che non finivano di applaudire ad ogni esecuzione.
La rassegna di quest'anno è organizzata, come sempre, dall'Associazione musicale "César Frank" e diretta da Ferruccio Bartoletti, sostenuta dalla Fondazione Carispezia, con l'obiettivo di dar vita ad un nuovo ciclo di concerti che mira a valorizzare l'elevato patrimonio organario delle chiese spezzine e della Lunigiana. A Nicola si conclude questa importantissima iniziativa, patrocinata anche dal Comune di Luni.
L'organo di Nicola di Luni, custodito nella Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, risulta, allo stato attuale, parzialmente funzionante tant'è che nel concerto di questa sera non è stato possibile eseguire alcuni brani in programma. Dalla data della sua costruzione, avvenuta nel 1842 nella fabbrica pistoiese Nicodemo Agati, non ha subito né modifiche né interventi di restauro o di politura. Tant'è che, a causa dell'usura del tempo, tutti i materiali di cui è costruito versano oggi in un mediocre stato di conservazione. Quindi lo strumento ha assoluto bisogno di un complesso sistema di interventi finalizzati al suo restauro. Tutte le fasi di intervento sono già state concordate con l'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi della Spezia e con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio.
Il costo stimato di questa operazione è di circa 55.000 euro. Per il raggiungimento di tale cifra è stato stanziato un finanziamento di 22.000 euro da parte della Conferenza Episcopale Italiana e, per completare la somma necessaria, si è deciso di attivare una campagna di raccolta fondi, alla quale è possibile partecipare con offerte a favore della Parrocchia di Nicola. Si rende quindi indispensabile una campagna di sensibilizzazione ed ecco perché dobbiamo essere grati all’Associazione Musicale "César Frank" per l'impegno profuso nella pubblicizzazione di questi meravigliosi cimeli e nell'appassionata ricerca di fondi mirati al raggiungimento di questo importante obiettivo e per la commovente iniziativa intrapresa.
La bellissima e storica Chiesa di Nicola merita ogni iniziativa ed impegno, rivolti al raggiungimento di questo importante obiettivo ed il suo organo è degno di tutta l'attenzione necessaria, come si è potuto riscontrare anche nell'odierno meraviglioso concerto, capace di emettere dei suoni che ti rapiscono, il tutto in un ambiente ovattato ed ideale per l'ascolto di una musica celestiale.
Questo organo, che dal 1913 al 1923 ha eseguito melodie sublimi sotto le dita del nostro insigne musicista Don Ferdinando Maberini, merita di ritornare ad essere un vero protagonista delle funzioni religiose, accompagnando le preghiere dei fedeli, a gloria del nostro Creatore.
A conclusione del concerto, i presenti sono stati calorosamente salutati dal nostro Sindaco, Avv. Alessandro Silvestri e dal Parroco Don Carlo Cipollini.

                                                                                                       

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