N° 8 - Ottobre 2019
Spiritualità
  L’ABBRACCIO DEL PADRE
di Roberto



“Sia fatta la Tua Volontà”

Dobbiamo comprendere bene perché non appaia come una invocazione di rassegnazione, di passività, di rinuncia. Non dobbiamo intenderla come atteggiamento fatalistico, perché non è sul piano morale, del comportamento che va letta, ma su quello teologico. Non si deve intendere per volontà di Dio tutto quello che può succedere sulla terra, per i suoi limiti, per gli errori che commettiamo, per il cattivo uso della libertà, per il male purtroppo presente che non è certo volontà di Dio. Il riferimento è rivolto al disegno d’Amore del Padre che vuole il bene, la salvezza, la piena realizzazione delle sue creature, nonostante le prove, le lotte e i limiti dell’esistenza. Pregare “Sia fatta la tua volontà” significa esprimere il desiderio che Dio realizzi il suo disegno d’amore in noi, che divenga realtà, si compia, accada il suo piano di salvezza che può comprendere anche la sofferenza, l’apparente fallimento, l’insuccesso. La precisazione sapiente che troviamo in Matteo, “come in cielo così anche in terra” vale per tutte e tre le prime invocazioni. Sia santificato il tuo nome, “come in cielo così anche in terra”; venga il tuo Regno “come in cielo così in terra” venga il Tuo Regno “come in cielo così in terra” sia fatta la tua volontà “come in cielo così in terra”. Perché si possa fare la sua volontà occorre saper costruire la casa della propria esistenza sulla roccia, non sulle sabie mobili delle mode, dei capricci, dell’incostanza. Non basta dire Signore, Signore”, occorre fare, dare adesione, lasciare che accada nel nostro vissuto la sua volontà, quello che è parte del suo piano di salvezza.  Ricordate la parabola dei due figli: l’uno che dice di andare nel campo a lavorare, ma poi non ci va; l’altro che in prima battuta sembra ribellarsi, dire no, poi capisce, aderisce e ci va. Chi fa la volontà del Padre? Chi dice sì e non fa, chi dice non e poi fa perché capisce il piano di Dio, il disegno di salvezza per lui?  Gesù nell’orto dell’agonia suda sangue e vorrebbe allontanare da sé il calice che lo attende, vorrebbe continuare a predicare, a guarire, a svolgere la sua missione, ma poi dice: “Non la mia, ma la tua volontà, o Padre”. Non era il Padre ad ucciderlo, ma gli uomini, il Padre lo avrebbe fatto risorgere ed accolto nei cieli. Quella del Padre era una volontà d’amore e di salvezza, anche se si realizzava attraverso la croce ed il sacrificio. Dobbiamo avere tante fede da saper leggere così in profondità la volontà di Dio, al di là delle apparenze. Certo una constatazione balza evidente: la volontà del Padre è spesso, per non dire sempre, diversa dalla nostra, capovolge attese, desideri, progetti nostri, se non ci lasciamo purificare dal fuoco della, sua Parola, dal fuoco della su presenza.  “Le mie vie non sono le vostre vie”, dice il profeta Isaia (5,5). Quanto siamo colpevoli di questo richiamo? Nel Vangelo leggiamo: “Questa è la volontà del Padre vostro che è nei cieli: che neppure uno di questi piccoli vada perduto”. La nostra programmazione, le nostre realtà, i nostri giudizi sono attenti alla semplicità dei piccoli e dei semplici? Non c’è una regola, una esigenza, una norma, c’è un atteggiamento di fondo, uno spirito da coltivare, una continua conversione per vivere la volontà di Dio, per aiutare gli altri a capire, a vivere e a realizzare la volontà del Padre. C’è prima un disegno d’amore e di salvezza che non possiamo manipolare, cambiare a nostro piacimento ed opportunismo, che non abbiamo mai terminato di conoscere, approfondire, realizzare. Padre Nostro mostraci il tuo piano di salvezza, aiutaci a realizzarlo con te, per te. Volontà di Dio è che tutti gli uomini siano salvi, che “neppure uno di questi piccoli vada perduto”, leggiamo nel Vangelo di Matteo. Anche un uomo solo conta per il Vangelo, occorre prestare attenzione a non trascurare i piccoli e i peccatori e a porsi senza esitazione alla ricerca degli smarriti. Fare la volontà del Padre non significa pensare che non ci sia più il peccato, ma che dove abbondò il peccato, sovrabbonda la grazia: per questo preghiamo “Sia fatta la tua volontà”. Solo guidati dallo Spirito Santo potremo compiere la volontà del Padre, che non può essere se non una volontà di grazia, di tenerezza, di perdono, d’amore. La volontà di Dio è una volontà di Misericordia; nella Misericordia abbiamo la prova di come Dio ci ama. In questo consiste la sua volontà.

Roberto

Prossimamente mons. Grampa ci parlerà del passo: “Il pane nostro quotidiano dà a noi oggi

  "Maria, Aurora di salvezza e di sicura speranza"
di Don Carlo


"Maria, Aurora di salvezza e di sicura speranza"

In questo periodo dove un numero consistente di persone vive giorni di vacanza e di riposo la Chiesa attraverso l'esempio e l'immagine di Maria ci richiama a non dimenticare la fede.
La fede non va in vacanza, anzi Cristo desidera accompagnare l'uomo in questo riposo. E' Maria Madre di Cristo e nostra Madre che ci chiede di far diventare la nostra vacanza un'occasione per ritemprare e rinfondere la nostra fede. Ci insegna a non legare il nostro cuore ai falsi beni che possono essere intaccati dai ladri e dalla ruggine, ma ricerca i veri beni che contribuiscono alla nostra piena crescita umana e spirituale. E' bello pensare che Maria è l'aurora di salvezza. All'aurora c'è un momento stupendo: quello che precede immediatamente il sorgere del Sole. Prima, c'erano stati solo tentativi. Un lieve impallidire del cielo a oriente, appena visibile nella notte. In seguito il chiarore è andato crescendo, lentamente all'inizio, poi più in fretta, sempre più in fretta. Ed ecco infine un istante in cui lo scaturire della luce è così vittorioso e ardente, lo splendore così accecante per gli occhi abituati alla notte, che ci si potrebbe credere davanti al sole stesso: appena un istante dopo, come una fiammata, la sua luce divamperà sul filo dell’orizzonte. Ecco finalmente il sole. Fino a quel momento, ci saremmo potuti ingannare, tanto esso già traspariva in quello che era soltanto la sua aurora. Così Maria. Prima, attraverso tutti i secoli precedenti, si trattava dell'alba di Cristo, dei primi inizi della sua purezza e della sua Santità, già meravigliosi considerando che venivano realizzati nella natura umana, ma ancora tanto oscuri rispetto a Lui. Maria è il culmine dell'aurora, il sorgere del nuovo giorno. Ma questa luce splende per tutti. Dopo il decreto che ha stabilito la venuta di Cristo, c'è questa lunga preparazione che già la realizza inizialmente, e che riempie tutta l'antica storia dell'umanità. Ora tutta questa preparazione porta a Maria, perché in Lei, e soltanto in Lei, essa porta a Cristo. La preparazione è immensa: è l'unica opera di Dio stesso in questo mondo; egli vi si impegna con tutto il suo amore, vi fa confluire, in virtù della sua grazia, tutto ciò che negli sforzi umani è veramente buono: si plasma una natura umana che sarà la sua. Venne un giorno che tutto fu pronto. E' nella Vergine che tutto si unisce per poi passare da Lei al figlio... Così l'Antico Testamento e tutto quello che vi è di storia sacra nell'umanità, come ha prefigurato Cristo, ha anche prefigurato la vergine. Le donne le cose sante dell'antica alleanza la rappresentano: il tempio, l'altare, il monte Sinai, e l'arcobaleno, il roveto ardente ne sono un simbolo; è la Vergine che viene attraverso tutti quei segni perché attraverso di Lei viene "Colui che viene". Infine come ultima preparazione, come compimento della venuta di Cristo, c'è la trasmissione stessa di questo tesoro umano di santità. Anche qui Maria è unione piena a Gesù, così come è unione piena al genere umano. Maria è la figura assoluta e totale, e lo è per sempre, perché Madre di Dio, è Colei che unisce l'uomo Dio con l'umanità. Guardiamo a Lei con stupore e meraviglia, facciamoci accompagnare nel fitto mistero della nostra vita, scopriremo il volto dello splendore di Dio.


  Preghiera alla Madonna del Mirteto
di P. Domingo Daniel Patix Gomez, fmm.


Cari devoti della Madonna del Mirteto, con gioia abbiamo celebrato la festa della nascita della nostra madre, una festa mariana importante. Noi abbiamo il privilegio di celebrarlo nel nostro Santuario. Condivido con voi lettori questa gioia. Mi fa piacere vedere tanti devoti della Madonna del Mirteto, che per fede e per tradizione vengono a pregare e a chiedere un piacere, che la vostra intenzione e le vostre necessità vi incoraggia a venire a salutare e a pregare la nostra Madonna del Mirteto che sicuramente è pronta e vi attende. Che la intercessione della Madonna del Mirteto vi mantenga in questo cammino di fede e ad essere pronti alla voce del suo Figlio.
Che la vostra visita vi aiuti a rinnovare il vostro amore a lei e al suo figlio Gesù. Sono contento di vedere il vostro amore alla Madonna del Mirteto, sicuramente Lei si allegra con voi. Uniamoci e chiediamo nella nostra preghiera alla nostra Madonna del Mirteto che suscita devoti che mantengano questa fede a lei e al suo Figlio. In questo luogo sacro e di preghiera, vorrei che in questa lettura recitate la preghiera alla Addolorata Regina del Mirteto.


Addolorata Regina del Mirteto, che nella terra di Ortonovo hai stabilito il trono di quella provvidenza, onde ti ha arricchita a nostro vantaggio il tuo Figlio divino, con fiducia illimitata io ricorro a te pregandoti di abbassare lo sguardo benigno sulla mia miseria e provvedere colla tua materna bontà alle necessità e indigenze, nelle quali mi trovo sia per l'corpo, sia per l'anima, e così da te provvidamente soccorso possa cantare nell'eternità l'inno di gloria alla tua amorosa provvidenza.

Questa preghiera ci insegna a vedere la provvidenza di Dio, il suo amore per noi che ci ha dato una madre, la maternità di Maria, l’illimitata fiducia e di chiedere per le necessità e le indigenze nelle quali ci troviamo.
Vorrei ringraziare tutti voi per la vostra offerta generosa, per i vostri doni e per la vostra partecipazione e di fare di questo posto sacro un luogo di preghiera e di festa. Che la Madonna del Mirteto benedica ognuno di voi.
Giunga a voi il mio più cordiale e fraterno saluto nel Signore.


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