Davanti alla mia mente

s’affaccia la figura d’uomo,

austero, compatto,

il mio più grande orgoglio.

Il tempo passa!...

Il mio sguardo sfiora

la figura di quell’uomo,

seduto al tavolino,

davanti ad un bicchiere di vino,

che con mani tremanti

tiene il giornale,

agli occhi un paio d’occhiali.

La sua schiena curva,

il suo volto tirato,

segnano il tempo,

ormai, passato.

Quest’uomo è mio padre.

Incerte lontananze di pensieri

sottolineano i tuoi occhi

di rughe

graffite nel cuoio

da antichi soli,

bruciato dal vento e dal sale.

Luccichio di segreti tesori

dalle pupille stanche

filtra appena

attraverso il taglio sottile

di palpebre appesantite.

Chiaroscuri di mare

hanno lasciato nei tuoi capelli

alghe bianche

di oceani lontani,

ed ali di gabbiano

nei cui voli ti perdi a sognare…

…estraneo a tanto,

stasera,

in punta di piedi mi allontano

lasciando la stanza buia,

immensa,

nel silenzio immersa

dei tuoi pensieri…

Quando dico buonanotte

ai miei figli, sento

il cuore colmo di gioia,

pieno di speranza

e tanta tenerezza.

Un bacio di saluto

mi sembra poco.

Ma a volte non hanno

nemmeno quello.

Quando nelle ultime

ore del giorno

o alle prime ore  dell’alba

rientro e li vedo dormire

sereni e distesi,

sento una pace interna

ed un timore per l’indomani.

Vorrei che sognassero cose belle

ma non irreali.

Per non vederli  poi delusi

al loro risveglio.

Padre,

tu che mi hai sempre guidato

durante gli anni passati insieme,

io ti ho amato

come non ho mai amato nessuno.

Quando quel giorno nefasto

ti persi per sempre,

una tempesta distruttiva

si dibatté, si scatenò in me

non capivo perché tu

padre… mio adorato padre

fossi d’un tratto volato via

lasciandomi solo.

Passai momenti terribili

soffocando la mia disperazione

per non averti più accanto,

tu, guida della mia vita,

ero disperato come non mai

finché un giorno tu…

mi apparisti, mi chiamasti,

mi presi per mano, mi guidasti,

un bagliore illuminò

il mio corpo terreno,

sì… tu entrasti in me, padre,

col tuo dolce sorriso

solo allora capii

che tu sei e sarai sempre

dentro il mio cuore,

neppure la morte crudele

ha spezzato l’amore che ci unisce,

ora so che non sarò più solo,

ora so che la tua mano

sarà la mia ombra

che continuerà a guidarmi

per il resto della mia vita

senza lascarmi mai…

Padre!

‘L mi’ Pietrin,

squasi tre anni,

gh’è tut su mà

p’r beleza e statura;

ma,

come intelligenza e furbizia

gh’è arv’der me da picolin.

‘L’altr’ dì er’, tuti n’ t’ la pià,

subit dop la mesa,

n cerch’o a parlar de la manda,

quand lù,

senza esitazion,

atrav’rsand’ la piaza,

i m’ s’è atacà ai calzon

e ch’aro ghèja dì.

“O bà, la ma la t’ ch’ame”.

A gò dà la man

e coi luc’gon ai ach’i

p’r l’emozion,

a scian ‘ndà vers cà.

BABBO: Il mio Pietrino/ quasi tre anni/ è tutto sua mamma/ per bellezza e statura/ ma/ come intelligenza e furbizia/ è come di vedere me da piccolo: / l’altro giorno eravamo nella piazza/ subito dopo la messa/ in cerchio a parlare della manda/ quando lui (Pietrin)/ attraversando la piazza, senza esitazione/ mi si è attaccato ai pantaloni/ e chiaro ha detto:/ “Babbo, la mamma ti chiama”./ Gli ho dato la mano/ e, coi lucciconi agli occhi/ per l’emozione,/ siamo andati verso casa. 

O mio geniale poeta

dell’ormai passato remoto tempo

ma ancor più presente

per le tue ispirate lodi

ti sento sempre accanto

o mia ombra benefica

ed il mio saluto per te è sempre presente

come un amico di sempre e caro.

Mi soggiaci con il tuo canto

di fuoco

ed io come l’amata

obbediente obbedisco

al tuo pensare geniale.

Mi sei fedele custode notturno

nel mio solitario talamo

e tu come un discreto

e tenero amante

accarezzi soltanto

i miei sogni incompresi.

Io come te, mia amata ombra

benefica, amo leggere

e umilmente mi lascio leggere

amo l’amore immortale

e ringrazio il mio gentil fato

del pensiero presente e fatato.

E’ tornata primavera,

dopo tempeste, notti grevi,

si intrecciano nel cielo

ali di piccole rondinelle

tornate per me.

L’arcobaleno è lassù

con tutti i suoi colori

frammenti di stelle

annunciano la notte.

Mani nel buio cercano te.

Tra i colori più accesi

il verde annuncia la primavera.