N° 8 - Ottobre 2012
Spiritualità
  Azzeriamoci – Rialziamoci – Ricominciando con la Parola di nostro Signore“Ognuno di noi non è mai solo”.
di Un’assidua lettrice


 
 

Azzeriamoci – Rialziamoci – Ricominciando con la Parola di nostro Signore:

“Ognuno di noi non è mai solo”.


            17.09.2012 -   Il periodo che stiamo vivendo non è bello, ma sono certa che questo mondo (che Dio ha creato per noi uomini e che noi uomini stiamo distruggendo), se vogliamo, possiamo sanarlo. Sapete perché ne sono certa? Perché ognuno di noi ha dalla sua parte il proprio Creatore, il nostro Dio, Colui che, a volte, ognuno di noi mette sulla croce, rifiutandolo e mettendolo da parte; a volte invece lo abbiamo accettato, ma a modo nostro (anch’io, guardandomi indietro, così ho fatto). Ma poi ho detto: basta! Ognuno di noi deve riuscire a conoscere Gesù Misericordioso. Lui vuole aiutare ognuno di noi, ma siamo anche noi che dobbiamo volerlo e rimetterlo coerentemente nella nostra vita. Dobbiamo convertirci con l’aiuto di Colei che può metterci in relazione con Gesù.

            S. Benedetto diceva che fra i doveri che dobbiamo avere nella nostra giornata, un po’ di tempo dobbiamo dedicarlo alla nostra anima, attraverso la preghiera. Se vogliamo sanarci e sanare dobbiamo seguire la sua Parola. Iniziamo a piccoli passi; pensiamo alla nostra famiglia, alla nostra missione-vocazione… Il card. Martini diceva: “Dalla pace in famiglia nasce la pace mondiale!”.

            Ma noi “cristiani”, durante la Messa, sappiamo cosa succede all’Offertorio e alla Consacrazione? Sappiamo cosa veramente succede in quei momenti? Io, fino a quattro anni fa la Messa non la vivevo, o meglio la vivevo a modo mio, non mi rendevo conto del grande dono di Gesù Misericordioso in ogni celebrazione eucaristica. Penso che per credere bisogna anche conoscere, ma la fame e la sete  di voler conoscere quello che pensiamo di credere, deve partire da noi stessi. Inoltre abbiamo una Madre misericordiosa che vede tutte le nostre preoccupazioni e fa di tutto per aiutarci.

            Una domenica della scorsa primavera mi trovavo a Bonascola alla Santa Messa presieduta dal vescovo Giovanni, nel giorno della Madonna del cavatore e mi sono rimaste impresse le sue parole; durante l’omelia ha detto che diverse volte sente dire, durante la Confessione, che non facciamo nulla di male, perché non rubiamo, non uccidiamo… E lui di solito dice: “Ma di bene, cosa fai?”. Ed ha aggiunto che quando in auto tamponiamo un’altra vettura, scendiamo, chiediamo scusa, eravamo distratti, ma poi paghiamo i danni e la prossima volta stiamo più attenti.   Io ora ho capito chi è Gesù misericordioso e cosa vuole da me:che mi converta, che migliori sempre…; quindi la mia risposta  alla domanda di Gesù nel Vangelo di ieri “Ma voi chi dite che io sia?” è: “Gesù misericordioso!”.

In questi giorni, guardando la TV, ho visto quando il card. Martini fece il suo ingresso a Milano, a piedi e con il Vangelo in mano e ho ascoltato le sue bellissime parole: “Mia madre era una donna di Chiesa, non bigotta; pregava e ci teneva al proprio dovere”. Egli pensava molto ai non credenti e cercava sempre di instaurare un dialogo con loro. Di fronte alla morte diceva: “Siamo tutti uguali, siamo tutti piccoli!”. Dobbiamo quindi essere, come lui, testimoni autentici, trasparenti e coerenti poiché ogni vero cristiano è responsabile nei confronti anche di chi non crede o si è allontanato.

            Il prossimo 11 ottobre inizia l’Anno della Fede; penso non sia proprio un caso che in questo mese si ricordino tanti grandi Santi: S. Teresa, S. Francesco, S. Faustina e il beato Giovanni Paolo II. Inoltre il 2 ottobre ricorre la festa degli Angeli Custodi (festa dei nonni) e il 7 la Madonna del Rosario. Tante belle occasioni per ricordare questi grandi Santi; pregarli affinché intercedano presso Dio per le nostre tante angustie.

            Buon Anno della Fede, quindi, a ciascuno di noi; impegniamoci a cercare dentro di noi la cosa meravigliosa che noi tutti abbiamo perché ce l’ha data Dio: la nostra anima; e non dimentichiamo mai che Dio è Amore e quindi del buono tutti ne abbiamo dentro di noi, basta trovarlo e mandar via così le cose cattive.

Gesù vince il peccato: è l’uomo nuovo, così come Maria è la nuova Eva, che insieme con Cristo dà senso alla vita.

 

                                                                                             

  SANO EGOISMO
di Antonio Ratti


 
 
 

Non di rado nei miei scritti compare l’espressione “sano egoismo” per significare il dovere di dare un senso e un valore alla vita, che, altrimenti, non si distinguerebbe molto nella sostanza da quella del lombrico, preoccupato solo di calmare gli stimoli della fame e l’istinto di procreare per la conservazione della specie, anche se, lui, non ne è consapevole - troppo spesso, in verità, capita anche all’homo sapiens -. La mia è un’espressione rozza, non teologica, ma, a volte, necessitano certi modi di dire, anche provocatori, al fine di stimolare a riflettere sulle scelte di fondo che ognuno è tenuto a fare.

La prima colpa grave sarebbe quella di lasciarsi trasportare dal fluire quotidiano: i latini, che non conoscevano Cristo, sostenevano che ciascuno è fabbro di se stesso, cioè, deve darsi obiettivi precisi. Con motivazioni e proposte differenti, Gesù sostiene il medesimo principio, perché la libertà e la responsabilità della scelta o della non scelta (per ignavia e incoscienza) siano prerogative intoccabili dell’uomo anche da parte del Creatore. E’ un dato storicamente incontrovertibile che, da sempre, l’uomo ha cercato di andare oltre il muro del tempo rifiutando di sentirsi e di essere limitato al breve corso dell’esistenza. In questa ottica ogni civiltà e cultura, quantunque diversissime tra loro, hanno tutte in comune la profonda aspirazione e la speranza di poter considerare la morte come il naturale spartiacque tra due forme di vita. Ma la svolta epocale ce la offre il cristianesimo che ritiene la dimensione terrena un momento transitorio e di passaggio verso la vita vera: così la speranza si fa certezza.

Il capitolo 6° del Vangelo di Giovanni riporta sul tema, in maniera teologicamente corretta, le parole e il pensiero di Gesù che nel suo dialogare, è estremamente chiaro ed esplicito e non concede il “ni “, perché ci troviamo di fronte ad un rifiuto di massa della rivelazione.  Con la folla che si era saziata dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci e che, forse, seguendoLo sperava di continuare a farlo, Gesù affronta, per l’ennesima volta, il tema della salvezza, della vita eterna e degli strumenti necessari. “ Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.  Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: “Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?”.  Gesù conoscendo che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: ”Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? E’ lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho detto sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono. Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso (non obbligato) dal Padre mio”. Da allora molti di quelli che lo seguivano, si tirarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: “Forse anche voi volete andarvene?” Gli rispose Simon Pietro: ”Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna, noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Rispose Gesù: ”Non ho forse scelto io voi, i Dodici?” (Gv 6,50-69).  

Sono parole dure, che chioccano, che lasciano sconcertati, che allontanano superficiali e razionali, che fanno il vuoto intorno, tanto che Gesù domanda ai 12: volete andare anche voi?  E Simon Pietro risponde manifestando il sano egoismo di chi sa di non avere nient’altro di meglio da scegliere. Gesù non obbliga, non impone, non insegue né ricatta, propone appassionatamente il progetto che il Padre gli ha affidato, spiegandolo, perché tutti possano comprenderlo, con tante sfaccettature, parabole, esempi e in modo diretto: l’acqua che disseta per sempre, il pane che dà la vita eterna, il cibarsi del suo corpo che sazia.

 La libertà è un principio al quale il Padre e il Figlio non intendono derogare: l’uomo ha le potenzialità intellettive e spirituali per scegliere il proprio destino terreno e ultraterreno, quindi valuti e scelga con sano egoismo cosa fare del dono della vita. In altri termini, impari ad assumersi le proprie responsabilità. Il card. C. M. Martini, recentemente scomparso, soleva dire: “Io non chiedo se siete credenti o non credenti, io vi chiedo se siete pensanti o non pensanti”.

 La fede nel futuro eterno non ha iter burocratici complessi e defatiganti: basta guardarsi attorno e cogliere, con serietà e coerenza, l’opportunità migliore per aspirare ad una eccezionale prospettiva senza fine, trascurando, ovviamente, le facili, le banali e quelle col fiato corto, se non appena giornaliero. Come possiamo definire una vita decisa - spesso, neppure decisa -  e vissuta senza obiettivi che la sostanzino? Pertanto, dirsi “credo, perché valgo l’eternità che salva” è la logica conclusione di chi dà, con sano egoismo, il giusto valore alla vita che ci è stata data.

                                                                                                        

 

 

<-Indietro
 I nostri poeti
 Storie dei lettori
 Spiritualità
 I nostri ragazzi
 La redazione
 Galleria Foto
 E Mail
Lunae Photo
Archivio
2022
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2021
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Settembre-Ottobre
n°6 Giugno/Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2020
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°6 Settembre-Ottobre
n°5 Giugno
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2019
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2018
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2017
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2016
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2015
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2014
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2013
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2012
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2011
n°11 Dicembre
n°10 Numero speciale
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2010
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2009
n°11 Edizione speciale
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
 
     
 Copyright 2009 © - Il Sentiero. Bollettino Interparrocchiale di Ortonovo (SP) Crediti