N° 10 - Novembre 2018
Dal "diario" di un parrocchiano
di Enzo Mazzini

Domenica 23 settembre - Insieme a mia moglie, ho avuto la possibilità di vivere un'esperienza veramente eccezionale, accompagnando la mia nipotina Margherita a Milano per partecipare alle prove per l'allestimento della nuova versione del meraviglioso "Mary Poppins - Il Musical" che è andato in scena presso il Teatro Nazionale di Milano, a partire dal 5 ottobre e che si ripeterà per cinque giorni la settimana fino al 31 dicembre, con la partecipazione di attori di grande fama nazionale e con una meravigliosa orchestra che esegue, dal vivo, le indimenticabili musiche che hanno incantato tutto il mondo. Quindi abbiamo dovuto soggiornare a Milano per due settimane.
Non vi nascondo che mi è molto dispiaciuto non partecipare, per così lungo tempo, alle funzioni religiose nella mia parrocchia e non aver potuto dare il mio contributo organizzativo, ma vi debbo confessare che le emozioni provate in questo lungo soggiorno milanese sono state davvero indimenticabili. Inoltre, frequentando le funzioni religiose in varie chiese, ho avuto modo di provare nuove sensazioni e coinvolgimenti indimenticabili.
Non avendo lo spazio per soffermarmi su ognuna di esse, mi limito a riportare, in sintesi, l'omelia ascoltata nella messa domenicale presso la Chiesa di San Remigio a Vimodrone ( Milano ): " Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo": il pane è la vita stessa di Gesù, il suo essere Figlio di Dio in noi, per renderci figli come Lui. La liturgia di questa Domenica è invito a riconoscere la fame di questo pane e a superare la sazietà che ci illude di bastare a noi stessi. È infatti il Signore Gesù, Pane di vita nuova, che accompagna e sostiene il nostro cammino nel tempo, anche quando la nostra vita sembra incontrare il deserto della delusione, del dubbio, dello smarrimento e della sfiducia. Con la forza di questo pane, come è avvenuto per il profeta Elia, possiamo camminare con un nuovo slancio e vigore, trovando soccorso nella nostra debolezza. Dio non fa mancare ciò che ci nutre e ci sostiene nelle fatiche di ogni giorno. Gesù è il nostro cibo, Parola e pane di vita eterna.
L'Eucaristia che celebriamo è il luogo privilegiato della Sua Presenza e della manifestazione del Suo Amore. Ce lo ricorda anche S. Paolo che, scrivendo ai Corinzi, racconta del dono dell'Eucarestia: Essa è annuncio della Sua morte e resurrezione, è il cuore della nostra fede".

Sabato 6 ottobre - Come sopra riferito, io mi trovo a Milano al seguito della mia nipotina Margherita e sto vivendo un'esperienza veramente indimenticabile. L'unico rincrescimento è quello di non poter partecipare al Pellegrinaggio Mariano mensile che si svolge a Suvero, presieduto dal nostro Vescovo, S.E. Mons.Luigi Ernesto Palletti. Siccome mi dispiace infinitamente di non riportare sul Sentiero l'omelia del nostro Vescovo e quindi privare i lettori di questo immenso arricchimento, ho pensato di avvalermi della grande disponibilità del mio caro amico Italo Lunghi di Tele Liguria Sud che, con grande generosità, mi ha trasmesso l'omelia stessa, che di seguito riporto:
"Abbiamo ascoltato la parola di Dio; realmente il Signore stamattina ci viene incontro e ci viene incontro ricordando una grande verità: "Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli". Ecco, questo deve essere la fonte della nostra gioia! Non è la potenza, non sono altre cose, è invece questo essere scritti nei cieli; quei nomi scritti nei cieli che diventano per noi quasi una garanzia, ma nello stesso tempo anche un forte impegno, una responsabilità da parte nostra. Da una parte garanzia, perché vuol dire che se quei nomi sono scritti, veramente il Padre ci ama e noi sappiamo che Dio ama tutti gli uomini. Dunque non c'è un nome non scritto. Ma non è detto che a quel nome scritto, corrisponde un sì da parte nostra; ecco allora l'impegno, la responsabilità! Un conto essere scritto, un conto è dare la risposta.
Nel cammino che abbiamo fatto, abbiamo sentito: la fede è certo la luce di Dio; c'è una chiamata da parte di Dio, ma Dio attende la nostra risposta. E questo diventa per noi fondamentale, sia perché e in modo particolare in questo nostro primo pellegrinaggio del nuovo anno pastorale e soprattutto alla luce del Sinodo dei Vescovi sui giovani vogliamo veramente riflettere su questo. Dio ci chiama, Dio ci ama, Dio pronuncia il nostro nome e vuole che da parte nostra ci sia un sì generoso.
Certo le modalità sono molteplici, però Dio è unico e il nostro sì deve essere veramente un sì personale che noi diciamo; un sì che, se da una parte ci fa gioire, perché i nomi sono scritti nei cieli, dall'altra parte però ci deve trovare impegnati a chiedere al Signore la grazia di perseverare costantemente in questo sì; la grazia di camminare sulla via della luce che Lui ha tracciato per noi; la grazia di comprendere come veramente ognuno di noi faccia parte di un progetto preciso che parte dal Cuore di Dio, si concretizza dentro la nostra storia e chiede a noi di esserne realmente partecipi. Nessuno può mettersi alla finestra, dice il Papa, e guardare la gente che scorre lungo la via.
Dobbiamo essere dentro quella via della storia perché siamo chiamati innanzitutto alla santità. È la nostra vocazione, la vocazione di tutto il genere umano; quando Dio ha pensato l'uomo l'ha pensato lì, nella comunione eterna con Lui. Dunque l'ha pensato nella santità, perché la santità è la comunione e termina con Dio. Però non siamo solo chiamati a diventare santi - e quest'anno sarà un po’ anche il tema del nostro cammino - ma siamo chiamati a far diventare santi anche i nostri fratelli. Ciò vuol dire che non possiamo accontentarci di dire: "Io cerco di vivere bene e gli altri avranno la loro responsabilità, ci pensino loro". Questo sarebbe un atteggiamento molto simile a quello di Caino quando, richiamato da Dio che gli dice: “Dov’è tuo fratello?" Dice: "Che ne so io? Mica sono io custode di mio fratello! ". È invece la bellezza di comprendere come noi siamo chiamati dentro un cammino di comunione, a diventare santi: non santi da soli, ma santi con voi, santi insieme a voi, santi col noi della Chiesa e, di conseguenza, anche a proporre, o meglio ancora pregare, ancora di più annunciare il Vangelo in modo che anche tutti gli altri possano giungere alla meta della santità. Ora se questo è vero per ognuno - perché il Papa ce lo ricorda - ogni battezzato è anche missionario, dunque nessuno di noi è dispensato dall'annunciare il Vangelo. Forse lo spiegarlo, certamente, richiede una maggiore attenzione ma l'annunciarlo no! Chiunque di noi può dire: "Sono figlio di Dio; Gesù Cristo è il salvatore del mondo e io te lo annunzio!".
Ogni battezzato può e deve fare questo annunzio ! Nel venire insieme in pellegrinaggio, noi sappiamo che il Signore ha costituito alcuni perché possano essere guide autorevoli della comunità, possano celebrare l'Eucarestia, celebrare i sacramenti, annunziare il Vangelo con autorevolezza, diventare garanti di quella fede che poi tutti devono insegnare, ma che devono trovare la loro garanzia lì. Ecco, allora, non dimentichiamoci quanto sia importante questo nostro pellegrinaggio perché fin dall'inizio è stato dedicato a chiedere vocazioni sacerdotali al Signore e mi sembra molto bello chiedere vocazioni sacerdotali al Signore. Sappiamo quanto sia importante non solo il numero, ma anche la qualità ovviamente, sappiamo quanto sia necessario che i nostri giovani, quelli che sono chiamati, possano dire il loro sì al Signore. Però sappiamo anche quanto sia necessario che tutto questo avvenga non solo per noi, ma anche attraverso di noi, perché il Signore dice: "Pregate il padrone della messe che mandi operai alla sua messe!".
Allora se ad alcuni fa la proposta di seguirLo più strettamente, nel sacerdozio, a tutti dà il comando di pregare. Ecco allora l'importanza di questo nostro momento nel quale veramente vogliamo pregare e vogliamo anche accompagnare coloro che magari iniziano a sentire questa voce, ma forse non l'hanno ancora compresa, hanno bisogno della forza della nostra preghiera e, perché no, anche della nostra testimonianza!
Poi, in modo particolare, siamo vicini anche ai nostri confratelli, soprattutto quelli che possono avere un momento di difficoltà nella malattia, in modo particolare anche Don Andrea: ieri sera ci siamo incontrati per la Veglia.
Ecco, veramente il Signore sostenga tutti quelli che sono chiamati, quelli che stanno camminando nel ministero, che stanno lottando in un momento difficile della loro esistenza. Però ricordiamo che questo primo sabato di ogni mese è dedicato a questo: a chiedere al Signore sante vocazioni per la Sua Chiesa. Allora sia veramente il cuore di tutto e sia veramente la nostra preghiera fondamentale di oggi, ma anche di ogni giorno".

Domenica 14 ottobre - Oggi si celebra la festa della Madonna della Salute. Questa ricorrenza è molto sentita dai parrocchiani di Casano che da sempre le riservano una particolare devozione. Per questo la S. Messa solenne delle ore 11 viene celebrata a S. Martino. Io ho partecipato anche alla Messa delle ore 9,30 a S. Giuseppe dove, con mia grande sorpresa, era presente un discreto numero di fedeli e quindi abbiamo potuto eseguire dei bellissimi canti. Quindi ho raggiunto la Chiesa di S. Martino per rendermi utile nel disbrigo delle numerose incombenze, mentre veniva celebrata la Messa solenne, con la partecipazione della corale di S. Giuseppe, diretta da Piergiuseppe.
Bellissima l'omelia di Padre Michele, di cui riporto alcuni passi: “Tutto è possibile a Dio, impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio " dice il brano del Vangelo.
Quando noi sperimentiamo la sofferenza, il dolore, quando siamo colpiti da una malattia, non c'è la gioia, la tranquillità. Siamo nella malattia e nel dolore, con tanti pensieri. A volte siamo sereni, altre volte agitati ed altre volte ancora, arrabbiati. E con chi? Con Dio. Quando qualcuno ti dice: "Prega per me perché non mi sento bene, prega per me perché ho bisogno" e noi preghiamo e magari più forte se non avviene ciò che chiediamo. C'è sempre l'esperienza del dolore, della sofferenza e poi subentra la sfiducia, lo scoraggiamento, l'angoscia e magari l'ansia.
Ecco noi, in questo giorno stiamo celebrando la festa della nostra Madre, Maria Santissima , Madonna della salute. E il Vangelo che abbiamo ascoltato ci aiuta a riflettere su di noi. A quel tale possiamo dare un nome, il nostro nome. L'incontro con Gesù. Questa persona chiede a Gesù: “Maestro buono cosa devo fare per avere la vita eterna?" E Gesù dice: "Conosci i Comandamenti. Mettili in pratica". E Lui: “Li ho osservati fin dalla mia giovinezza". Ecco il brano del Vangelo che celebriamo oggi ci dice che Gesù lo amò e poi soggiunse: "Ti manca una cosa per essere felice, per essere gioioso. Vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi! ". Ascoltando queste parole, dice il Vangelista, diventò triste e se ne andò via triste perché possedeva tanti beni. Poi Gesù incominciò a parlare ai discepoli: “Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio". Chi di voi non ha bisogno della felicità? Stare tranquilli; senza dolori? E abbiamo la salute? Tutti abbiamo bisogno della salute e cerchiamo i mezzi per avere il benessere della salute. Andiamo dai medici e comperiamo le medicine. E se viene Gesù e ti dice: "Ti manca una cosa: ciò che non ti lascia la felicità e la gioia" e ci dice il nome. Allora andiamo via tristi e pensiamo: "Ma è troppo grande per me". Ecco l'ostacolo per accogliere quel Gesù dentro di noi e guardate quello che dice Gesù quando l'apostolo Pietro dice: "Ecco noi abbiamo lasciato tutto e Ti abbiamo seguito e quindi siamo bravi". E Gesù gli rispose: "In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi". Ma perché dobbiamo lasciare padre o madre? Cosa ti impedisce di stare contento, di essere felice? Cosa ti impedisce di essere gioioso? Sei invidioso? Non essere invidioso. Sei geloso o gelosa? Non essere geloso o gelosa. Sei orgoglioso o orgogliosa? Lascia l'orgoglio. Giudichi sempre? Non giudicare anche se ti piace chiacchierare. È bello sparlare, ma non sparlare. Questo dice Gesù oggi per avere la felicità della vita. Chiediamo dunque a Gesù ed alla nostra Madre Celeste che ci diano la salute che non riguarda solo la malattia fisica. Conosco persone che soffrono fisicamente ma hanno un cuore tranquillo, sereno. Conosco persone che non hanno malattie eppure non sono contente. Chiediamo al Signore ed alla nostra Madre Santissima: "Ho bisogno di essere guarito o guarita dentro di me, nel mio cuore": questa è una malattia che solo Gesù e Maria possono guarire. E chiediamo anche la salute del corpo. Questo incontro con Gesù ci renda felici. Chiediamo questo al Signore e chiediamo l'intercessione della nostra Madre Celeste.


<-Indietro
 I nostri poeti
 Storie dei lettori
 Spiritualità
 I nostri ragazzi
 La redazione
 Galleria Foto
 E Mail
Lunae Photo
Archivio
2022
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2021
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Settembre-Ottobre
n°6 Giugno/Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2020
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°6 Settembre-Ottobre
n°5 Giugno
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2019
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2018
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2017
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2016
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2015
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2014
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2013
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2012
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2011
n°11 Dicembre
n°10 Numero speciale
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2010
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2009
n°11 Edizione speciale
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
 
     
 Copyright 2009 © - Il Sentiero. Bollettino Interparrocchiale di Ortonovo (SP) Crediti