N° 7 - Luglio-Agosto 2018
LE GRAFFIATURE
di Antonio Ratti

         

Diciotto anni fa scrivevo quanto segue che mi sembra, purtroppo, ancora oggi una pressante realtà, anche perché il governo del mondo è in mano a personaggi di assoluta mediocrità da qualunque angolatura li si guardino, di incoerenza farcita da miopi egoismi, da illogicità e da scarse credibilità e competenza. Sul set di un film una scena venuta male il regista la fa ripetere più volte. E’ evidente che il pianeta Terra e i suoi abitanti non possono essere considerati un set cinematografico, quindi gli errori potrebbero rivelarsi irrimediabili nella cura dell’ambiente, dell’economia che dà lavoro e prosperità, della pace che permette di vivere con minori timori e maggiore serenità da parte di tutti.

                                                   C O N S I D E R A Z I O N I

1)   D’Alema elogia il Papa perché invita le coppie italiane a non porre ostacoli alla procreazione. (Aggiungo:     nel 2018 il tema è di estrema attualità. )

Fazio concorda con il Papa quando richiama l’attenzione sui danni del capitalismo globalizzante e sulle nuove disuguaglianze sociali indotte dalla pervicace determinazione da parte di coloro che detengono il potere di ricercare ogni mezzo teso ad accrescere il possesso degli strumenti di controllo politico e finanziario. Il Papa è sollecitato da più voci “laiche,” oltre a quelle citate, a fare da testimone al Progetto Giubileo per la cancellazione del debito pubblico che condanna alla povertà endemica le Nazioni del 3° mondo ex-coloniale (E’ bene evidenziare la “meritoria” opera di rapina e di “non elevazione culturale, sociale ed economica” svolto per secoli dalle ben note Potenze coloniali: anticipazione e preparazione delle attuali drammatiche migrazioni). Ma, allora, anche agli occhi degli scettici, degli agnostici e dei tiepidi, il carisma di Papa Wojtila ha fatto breccia?  Allora, lo si voglia o no, quando si devono affrontare momenti di estrema difficoltà, ci si accorge, che per il principio di causa-effetto, senza il recupero dei valori della vita si fa poca strada e non si esce dal pantano che l’insipienza arrogante di pseudo grandi politici hanno costruito. Per esempio. Cosa si cela dietro la caduta demografica dei paesi industrializzati, se non la crisi della famiglia?
Dopo tante leggi e leggine di “progresso”, in realtà di sostegno negativo, perché strutturate sul libero arbitrio, lo sfascio era prevedibile. Chiudere la stalla quando i buoi sono scappati, che senso ha?  (Benedetta logica contadina!!) Del senno del poi, quasi sempre inutile, è piena la terra. Dietro la crisi della famiglia cosa si nasconde? Lo stress per il pane quotidiano di tante, troppe, persone private del diritto al lavoro, la mancanza del tempo e della capacità alla riflessione, all’introspezione e l’ansia maniacale di tante, troppe, persone a caccia di tutto il benessere possibile, come se in questa rincorsa senza fine né regole fosse racchiuso il primum movens della vita.
Innalzare argini con soluzioni improvvisate, condizionati dal  fattore tempo e dall’emergenza, configura l’atavica costumanza di operare con l’obiettivo di cogliere risultati illusori, ma d’immagine, tanto utile al successo e alla carriera. Il Vangelo di Marco è di esemplare chiarezza. “Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio, altrimenti il rattoppo nuovo si squarcia e si forma uno strappo peggiore. “( Marco, 2,21 )  All’uomo del terzo millennio occorrono progetti globali in grado di dare un senso ben preciso alla cultura della vita e nel contempo stabilire un corretto rapporto tra il diritto-dovere  al pane quotidiano ed il diritto-dovere di possedere e di poter disporre del giusto spazio-tempo da dedicare alle esigenze dello spirito. Le alternative finora praticate si manifestano come inadeguati palliativi sbandierati, nelle tante campagne elettorali, come toccasana risolutori. Così, quando i nodi arrivano al pettine, ci si ricorda che esiste già un progetto degno di tal nome. Papa Wojtila, anche sul Sinai, non ha perso l’occasione di indicarlo con estrema chiarezza.

       Aggiungo: papa Francesco con il suo stile semplice e diretto sui problemi è totalmente allineato con il suo santo predecessore: se non si cambia, il peggio deve ancora venire e ricadrà sui giovani incolpevoli e sulle future generazioni.

      2 )  I sistemi di voto in sintesi:

§  Con il sistema proporzionale prima ci si divide e poi, dopo il voto, si ricercano accordi  per fare una maggioranza  e governare con fatica, litigando fino alla paresi.

§  Con il sistema maggioritario prima si cercano alleanze, non importa come, e, dopo il voto, si divorzia per    incompatibilità. 

             In entrambi i casi, è palese, per mantenere la propria identità, la necessaria visibilità e gestire i propri tornaconti.
E’ la saga dell’effimero: il risultato immediato come obiettivo, la vittoria di un giorno o poco più.  Finiti i festeggiamenti, inizia il tormentone tipico delle alleanze di comodo.  Questo grottesco si sposa perfettamente con l’atteggiamento dei tifosi di calcio da campanile da parte degli elettori, che, di solito, votano contro qualcosa o qualcuno, di rado, per costruire qualcosa che resti.  Senza un alto senso morale, senza la consapevolezza delle responsabilità liberamente cercate e proposte da parte del politico, sarà sempre più arduo gestire la cosa pubblica con accettabile efficienza e serietà.  Non esiste un sistema buono o migliore di altri: è l’uomo-cittadino ( civis ) l’ago della bilancia.

 

                                                                                         La Spezia 01-03-2000


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