N° 7 - Luglio-Agosto 2017
Il Vangelo di Luglio e Agosto
di Gualtiero Sollazzi

13a del Tempo ordinario -Mt.10- 37/42

     La croce e il bicchiere

Gesù non bara. Lui ha fatto una scelta, la croce, e chiede a chi vuol essere suo discepolo, amico, fratello, di fare come Lui. La croce: parola che volentieri rimuoviamo dal nostro pensiero: Per paura e, anche per poca fede. Eppure sappiamo che la croce del Cristo e diventata "unica speranza" canta la Chiesa. E' successo per un fatto di amore. Colui che ci è salito, lo ha fatto per amore. E quale amore! Chiediamo la grazia di saper accettare le nostri croci. Come un giovanissimo prete morto di tumore, che così scriveva: "Se il Signore mi poserà sulle spalle la sua croce, sarà perché sa che la posso portare. E poi mi farà da Cireneo com'è il suo solito. Vado sereno a ritirare gli esami istologici". Le croci saranno pese, ma saranno benedizione. - Nel vangelo, arriva un bicchiere che può aprire il cielo. "Chi avrà dato un bicchiere di acqua fresca... lo ha dato a Me". Il bicchiere diventa segno di misericordia: '.'dar da bere agli assetati'. Non solo d'acqua, ma di vicinanza, di compassione. Così si diventa discepoli.

 

14a del Tempo ordinario- Mt.11-25/30

Il Regno e i pesi

" Ha esaltato gli umili", dirà Maria a Elisabetta. Proprio così. Il Signore nega il regno ai palloni gonfiati, ai superuomini, a chi si sente migliore degli altri.
 I "piccoli" ne sono eredi. Quelli che non contano, quelli che soffrono senza essere consolati, quelli che si spendono silenziosamente perché il povero abbia lavoro e dignità. Un Regno per S. Francesco che per se e i suoi frati, scelse la "minorità" essere cioè non tanto per gli ultimi, ma essere loro stessi ultimi. O Chiara che chiese al papa "il privilegio della povertà". C'è una moltitudine di "piccoli" che farà festa al banchetto preparato dal Signore.
Non dice niente a noi tutto questo? Poi, i pesi o il "giogo" come dice Gesù.
Questi li conosciamo bene. Portare il peso dei giorni è il più delle volte, faticoso. Un peso fatto di tante cose e di tante croci. Spesso accompagnato da lacrime nascoste. Stranamente, il Maestro chiama il peso"leggero" e, addirittura, "dolce". C'è un perchè. Ce lo dice S.Agostino: " Chi soffre per amore non sente fatica, ma se la sente, ama anche quella". Così i pesi, possono diventare ali.

 

19a del Tempo ordinario. Mt.14- 22/33

Paura in barca

Chi ha incontrato una burrasca navigando, sa bene cosa si prova. Ci si sente perduti. Così i discepoli quella notte. Oltretutto, mancava il Maestro. Ma Lui non abbandona, mai dice: Arrangiatevi! Così va incontro agli amici smarriti e impauriti, camminando sulle onde. Loro vedendo quell'uomo che cammina dove non si può camminare, gridano al fantasma... Gesù non li schernisce, anzi, ha una parola che placa il cuore e ogni paura:"Coraggio, sono io." E tutto si calma perché Lui può comandare al vento e al mare, ai demoni e agli Angeli. Questo episodio assai noto, è per noi esemplare. La nostra vita tanto scossa, tentata e drammatica, ha il sapore molte volte di burrasca e tempesta. Nel cuore gridiamo la nostra paura perché ci sentiamo incapaci di andare avanti. Ma Lui c'è. Lui il coraggio non l'ha donato solo a quegli uomini in quel lago, ma lo dona quotidianamente pure a noi. E come in tante rivelazioni che narra la Bibbia, ripete al nostro cuore "Non temere". Possiamo navigare allora nello scorrere dei giorni qualsiasi cosa ci riservi il mare della vita. Sappiamo di non esser soli. Un grande cristiano affermava pregando:" Noi la vela; Tu il vento…”

 

15 agosto: Solennità di Maria assunta in cielo

Rapiti da quel fulgore

Nessuno avrebbe potuto mai immaginare che una ragazzina di un villaggio semisconosciuto, Nazareth, un giorno sarebbe diventata la "Donna vestita di sole".    Dio soltanto poteva avere tal sogno e poterlo attuare. Tutto parte da un "si" che Maria dice a Gabriele inviatole dal Signore. Quel "si" intesse la sua vita di donna, madre, sposa. Un "si" che ha richiesto fede, lacrime, disponibilità di carità generosa. Quella mangiatoia per animali fatta culla, quanto avrà ferito il cuore di una mamma? Quel fuggire in Egitto con un piccolino appena nato, quale prezzo avrà richiesto? E poi un ritorno dove tutto deve ripartire da capo, un figlio che lascia la casa per andare a predicare ma non capito, non amato e poi ammazzato sulla croce quali angosce e dolori irraccontabili per una madre? Il popolo cristiano ha rivestito Maria di molti titoli che narrano le sue scelte, la cerca perchè anche Lei ha conosciuto il dolore, l'angoscia, la povertà, l'esilio. Col figlio crocefisso, è stata resa crocefissa. Bernardo invita: guardala! Così impari come si crede, si spera, si ama. Così ti senti preso per mano da una madre tenerissima. E la senti, dice Paolo VI°, "sorella in umanità".  La festa che celebriamo, ci faccia fremere perchè rapiti da una bellezza che sa di cielo, stupiti delle grandi cose che in Lei ha compiuto il Signore, felici che la nostra povera umanità possa guardare a Maria come segno di consolazione di sicura speranza. E' stato scritto."gli uomini non guardano il cielo" Se lo 'guardassero', scoprirebbero "una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul suo capo, una corona di dodici stelle". Una "serva" diventata Regina.



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