N° 2 - Febbraio 2017
Diario di un parrocchiano
di Enzo Mazzini


 

Domenica 1 gennaio -

Oggi ricorre la festa di Maria Santissima Madre di Dio, la festa liturgica più antica in suo onore. "Maria, figlia di Adamo, acconsentendo alla parola divina, diventò madre di Gesù e, abbracciando con tutto l'animo e senza peso alcuno di peccato la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all'opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente (Lumen Gentium,56).
Con questo spirito, ho partecipato alla S. Messa nella Chiesa di S. Martino e poi sono corso a Isola dove è stata celebrata una S. Messa molto sentita e con la presenza di numerosi fedeli.
Oggi ricorre anche la 50* Giornata Mondiale della Pace indetta da Paolo VI nel 1968 e Papa Francesco invia alle cancellerie di tutto il mondo il suo Messaggio: "La non violenza: stile di una politica per la pace". In esso il Santo Padre sottolinea che la violenza e la pace rappresentano i due opposti modi di costruire la società, non esitando a parlare di "terza guerra mondiale a pezzi" per sottolineare la gravità dell'attuale situazione.
Oggi, in Vaticano, inizia anche l'attività del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, costituito il 31 agosto 2016 con "Motu Proprio Humanam progressionem" che rappresenta una iniziativa veramente storica in quanto "assume la sollecitudine della Santa Sede per quanto riguarda la giustizia e la pace, incluse le questioni relative alle migrazioni, la salute, le opere di carità e la cura del creato", promuovendo "lo sviluppo umano integrale alla luce del Vangelo e nel solco della dottrina sociale della Chiesa".

Venerdì 6 gennaio -

Oggi ricorre la solennità dell'Epifania che significa "manifestazione del Signore ". Il Vangelo di oggi racconta infatti la venuta dei Magi a Betlemme guidati da una stella che li precedeva durante il loro cammino, fermandosi non appena raggiunto il luogo dove si trovava il bambino Gesù.
Papa Francesco parla di "respiro della Chiesa, la quale desidera che tutti i popoli della terra possano incontrare Gesù, fare esperienza del suo amore misericordioso ".
Dopo aver partecipato, come ogni domenica, alla S. Messa nella Chiesa di S. Martino, sono corso in S. Giuseppe a Casano per accompagnare all'organo la S. Messa delle 11, non essendo presente Pier Giuseppe e francamente la partecipazione a questa funzione mi riempie sempre il cuore di gioia, constatando che la chiesa è sempre gremita di fedeli.
Nel pomeriggio avrei voluto recarmi a Nicola dove si svolge un bellissimo presepe vivente , ma proprio alle 16 la mia nipotina Margherita recitava in "Masha e l'Orso" nella parte della protagonista Masha nel Teatro Civico della Spezia. Io l'avevo già vista recitare in quella parte a Napoli, a Firenze ed a Forte dei Marmi, ma se non fossi stato presente anche a La Spezia avrei commesso uno sgarbo imperdonabile e poi francamente devo confessare che vederla recitare suscita sempre in me nuove sensazioni e commozione.

Sabato 7 gennaio -

Quel giorno era in programma il Pellegrinaggio mariano mensile, presso il Monastero S. Maria del mare in località Catellazzo, presieduto da S.E. mons .Luigi Ernesto Palletti.
Purtroppo, con mio grande rammarico, non mi è stato possibile partecipare in quanto proprio quel mattino era stata programmata una messa solenne in suffragio di mia nipote Marta, deceduta proprio 30 anni fa all'età di 40 anni, lasciando nel più profondo sgomento tutti noi parenti ed in particolare il marito Mario e le due figlie Barbara e Laura, in ancora tenera età. La messa è stata celebrata da Don Carlo nella sua bella Chiesa di S. Lazzaro, dove i miei nipoti risiedono. Commovente e molto profonda la sua omelia, nella quale Don Carlo ha ripercorso la vita di Marta, ricordando l'immenso dolore che ha suscitato la sua prematura dipartita in tutta la comunità. Bellissima la messa De Angelis cantata dai numerosi presenti provenienti anche da Ortonovo.

Domenica 8 gennaio -

Nella festa odierna viene celebrato il Battesimo del Signore. Come ha ricordato il Santo Padre Francesco, per il bimbo che viene battezzato viene chiesta la fede che significa "affidarsi a Dio" e significa "luce", significa "illuminare il cuore". Quindi spetta a tutti noi il compito di custodire la fede e di farla crescere.
Anche oggi ho partecipato alla S. Messa sia a San Martino che in S. Giuseppe e nel pomeriggio, come concordato, mi sono recato a Nicola per dare il mio contributo nella rappresentazione del Presepe Vivente. Come l'anno scorso io ho svolto il ruolo del falegname, con la collaborazione di tre giovanissimi che si davano veramente da fare per rendere viva ed il più possibile veritiera la "bottega del legno". Molti visitatori si sono soffermati anche a lungo per scattare delle foto ricordo e per operare delle riprese dal vivo.

Soprattutto i bimbi erano molto incuriositi e chiedevano informazioni sugli utensili da noi utilizzati oppure esposti sul banco di lavoro e che noi esibivamo con orgoglio. Era anche un momento istruttivo, dato che molti di essi non avevano mai visto quegli attrezzi di cui noi, per fortuna, disponevamo, perché di proprietà di Pietro, uno dei mie "aiutanti" che li ha ereditati da suo nonno che era un falegname ed un vero artista nell'arte del legno.

Devo confessarvi che il tempo è volato e con un certo rincrescimento ho dovuto prendere atto che eravamo arrivati al termine della rappresentazione . Abbiamo riordinato i "ferri del mestiere" e poi ci siamo accomiatati, dandoci appuntamento per l'anno prossimo, a Dio piacendo. Anche quest'anno il Presepe Vivente è stato organizzato veramente con molta maestria e passione e con grande partecipazione di personaggi nei vari ruoli. Non è mancato neppure l'agnellino che Padre Onildo ha portato sulle spalle, esibendolo durante l'intera rappresentazione. Bellissimi anche i costumi che fra l'altro hanno preservato dal freddo che in questi giorni si è fatto veramente sentire.

Giovedì 12 gennaio -

Questa sera, nella Chiesa S. Maria Ausiliatrice di Isola, si svolge l'ora di adorazione per le vocazioni. Dopo il canto iniziale, Don Andrea procede alla esposizione del SS. Sacramento, ricordando alcune commoventi frasi di Giovanni Paolo II: "È bella l'intimità dell'adorazione. È bellissimo intrattenersi con Lui e, chinati sul Suo petto come il discepolo prediletto (cfr.Gv 13,25), essere toccati dall'amore infinito del Suo cuore".
Quindi Don Andrea ha ricordato che il 31 gennaio p.v. ricorre la festa di S. Giovanni Bosco, santo Protettore della comunità di Isola, con messa solenne alle ore 18.
Bellissime le letture predisposte da Don Andrea, che sottolineano che Don Bosco, profondamente uomo e profondamente santo era di famiglia povera , ma ricco di doti e fu mosso da speciale vocazione divina a dedicarsi totalmente alla gioventù . Fin da ragazzo fondò fra i coetanei la "società dell'allegria" per sconfiggere il peccato. Diventato sacerdote, attribuì la sua missione a Maria Ausiliatrice.
Si dedicò interamente ai giovani che non avevano lavoro, dando a loro una casa, un cuore amico, istruzione e protezione. Inoltre procurò loro onesti contratti di lavoro e creò scuole professionali e laboratori. Si dedicò anche all'assistenza agli studenti, aiutandoli a conquistare un posto nel mondo, acquisendo le necessarie competenze ed abilità professionali ed orientandoli alla vita cristiana, curandone la formazione religiosa , la frequenza ai sacramenti e la devozione a Maria Santissima.
In una sua lettera, sottolinea che bisogna essere veri padri dei propri allievi, averne il cuore e non venire mai alla repressione o punizione senza ragione e senza giustizia e solo alla maniera di chi vi si adatta per forza e per compiere un dovere. Quanto profetiche sono queste affermazioni e quanto attuali questi insegnamenti come ci rivelano i fatti di cronaca di tutti i giorni! Per questo dobbiamo considerarlo un vero precursore della "questione sociale" e tutto il suo messaggio si rivela più che mai attuale e profetico, teso ad abbattere l'indifferenza che regna sovrana verso i gravi problemi sociali che coinvolgono l'intera umanità.

Martedì 17 gennaio -

Oggi ricorre la festa di S. Antonio Abate, patrono di Casano Alto e Annunziata.
Come sempre, Agostino si è dato un gran da fare per organizzare una grande festa nella sua chiesa dell'Annunziata che ogni anno diventa sempre più bella per i continui interventi e restauri.
La cerimonia è arricchita dalla presenza di sei parroci per solennizzare questa sentita ricorrenza e da una nutrita partecipazione di fedeli corsi da tutte le parrocchie.
La Santa Messa viene celebrata da Don Carlo che nella sua bellissima omelia accenna anche ad alcuni episodi della vita di S. Antonio Abate e ricordando come si liberò delle enormi ricchezze ereditate dal padre che era un agiato agricoltore cristiano, per mettere in pratica l'insegnamento di Gesù , risparmiando solo la porzione di eredità che spettava alla sorella minore cui badare. Egli infatti seguì fedelmente l'esortazione evangelica: "Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi e dallo ai poveri". Quindi, distribuiti tutti i suoi beni ai poveri ed affidata la sorella ad una comunità femminile, seguì una vita solitaria, vivendo in preghiera, povertà e castità.

 




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