N° 2 - Febbraio 2017
LE GRAFFIATURE
di Antonio Ratti


 

                              SUI  DIRITTI  UMANI  DISATTESI  OVUNQUE

 

Anche la pletorica, quanto fiacca, Organizzazione che vorrebbe unire le Nazioni ( ONU ) è riuscita, a suo tempo, a stilare un documento sui diritti umani e uno su quelli dei minori ritenendoli entrambi valori universalmente riconosciuti e da rispettare. La cronaca ci propone le quotidiane violazioni da parte degli stessi Stati firmatari. Nei modi più vari e variabili il più forte stritola il più debole.
All’Onu si riuniscono con frequenza in assemblea, spendendo un patrimonio per farlo, parlano e sottoscrivono dichiarazioni di principio dal valore reale pari allo zero. Così anche nella piccola e poco conosciuta Repubblica di Birmania o Myanmar da oltre 50 anni, i democratici militari, messi al potere, perché unica struttura funzionante, al momento dell’indipendenza concessa nel 1948 dalla Potenza coloniale ( Regno Unito ), hanno fatto e disfatto ogni cosa a proprio piacimento in barba alle più elementari norme di legalità.
E’ noto quale concetto  di libertà e rispetto della persona abbiano le dittature qualunque sia il colore politico e religioso. Ne dovrebbe sapere qualcosa il Premio Nobel per la Pace del 1991, la signora Aung San Suu Kyi, che sotto il governo militare ha vissuto isolata dal mondo  per 27 anni tra carcere e arresti domiciliari, diventando un simbolo della lotta non violenta per i diritti umani. Una recente zoppicante e “democratica” Costituzione che garantisce il 25% dei seggi parlamentari e il diritto di veto alla casta militare, ha permesso comunque al detto Premio Nobel di avere la disponibilità di incidere nel processo di democratizzazione e pacificazione del Paese. Eppure, solo quando la foto del piccolo di 16 mesi, Mohammed Shohayet, con il corpicino e il viso affossati nel fango nel vano tentativo di sfuggire all’ennesime gratuite angherie contro una minoranza colpevole  di vivere nell’area di confine con il Bangladesh, ha fatto il giro del mondo suscitando orrore e sdegno, si è deciso di intervenire arrestando quattro poliziotti che filmavano le loro prodezze. Al solito non si va a colpire i veri colpevoli della cultura dell’odio, ma insignificanti pedine addestrate scientemente all’odio. I Rohinya sono una minoranza etnica bengalese e musulmana che da secoli vive in territorio birmano a maggioranza buddista: non sono riconosciuti come cittadini, ma solo immigrati indesiderati da eliminare.
I premi Nobel per la Pace e molte altre personalità, come Romano Prodi e Emma Bonino, hanno scritto una lettera all’Onu sollecitandolo a intervenire per evitare che la pulizia etnica in atto continuasse a compiere crimini orrendi. La lumaca ONU sta riflettendo.
Ovviamente è molto criticato il comportamento della signora premio Nobel birmano per non essere ancora intervenuta, nonostante il suo ruolo chiave nel governo, in difesa di un piccolo popolo tra i più perseguitati del mondo e che negli ultimi decenni ha “subito campagne di marginalizzazione e deumanizzazione.
” Perché ho scritto queste righe? Mi è sorto un dubbio atroce: i diritti umani sono un diritto sacrosanto quando vengono toccati i propri interessi o quelli della propria etnia o sono un inalienabile valore universale? La signora Aung San Suu Kyi dovrebbe meditare su questo concetto, se non  vuole che si pensi e si dica che, forse, nel 1991 il Nobel per la Pace ha preso un indirizzo sbagliato. Concludo dicendo che anche nel Mediterraneo il diritto di vivere in pace nella propria terra è messo in dubbio e impedito proprio da chi – è paradossale! -  per secoli ha subito ogni sopruso persino dai papi ( vedi le ultime quattro costituzioni del Concilio lateranense IV).
Ho soltanto evidenziato alcune stranezze tragiche che accadono in  questo pazzo mondo governato da uomini che si ritengono degni di poterlo fare nel nome, per conto e, ovviamente, per il bene di tutti, esclusi quelli che danno fastidio e sono molti. Per questo motivo, sempre di più, i diritti umani si svalutano di fatto a valore relativo e non assoluto.  Non vi sembra fortemente preoccupante?




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