N° 1 - Gennaio 2015
2 I Concilii.
di Antonio Ratti


Cosa succede prima di Nicea, primo Concilio ecumenico ufficialmente riconosciuto? Le generazioni cristiane sono silenti? Immobili? Subiscono gli eventi che le riguardano? Tutt’altro: è un lievito che non smette un attimo di lievitare la farina costituita da popoli diversi per cultura e religione, ma tutti animati dalla volontà di conoscere e partecipare alla novità proposta da Gesù, morto, risorto e asceso al Cielo. Certo, di fronte a questi eventi tragici e sorprendenti, la piccola comunità formata da Maria, dagli Apostoli e dai semplici discepoli, è disorientata, nonostante le reiterate assicurazioni che non li avrebbe mai lasciati soli e che avrebbe mandato loro lo Spirito in grado di guidarli e dare sicurezza.
E’ bene sapere che Gerusalemme e la Palestina non erano luoghi soporiferi, ma la presenza di molte sette (esseni, zeloti, sadducei, nazirei, farisei) particolarmente attive e, spesso, violente nel sostenere le proprie interpretazioni e applicazione degli insegnamenti biblici, costringeva le autorità religiose, legate al Tempio, e quelle politico-amministrative alla massima attenzione.
Inizialmente dalle autorità militari romane ed ebraiche (Sinedrio e Gran Sacerdote) il gruppetto di cristiani era ritenuto innocuo e pacifico, meritevole solo di disprezzo per le  strampalate idee sulla vita terrena e, soprattutto, ultraterrena come gliele aveva prospettate un soggetto  da quattro soldi, finito in croce solo  perché si credeva re dei Giudei: il Messia è un re trionfatore, non un vinto, morto di croce come un comune delinquentello. I primi cristiani, oltre al Cenacolo, frequentano il Tempio e mantengono tutto il rituale biblico come la circoncisione, il riposo del sabato, le abitudini alimentari e di purificazione. Ciò che li distingue sono gli incontri per riflettere e commentare le parole di Gesù e la cena comunitaria per fare memoria dell’ultima cena del Maestro.
La struttura della comunità è fragile e duttile come cera, ancora alla ricerca degli strumenti che possono dare solidità alla sua rapida e sorprendente crescita anche fuori da Gerusalemme e dalla Palestina. Gli uomini del Cenacolo sentono l’insopprimibile bisogno, come del resto aveva chiesto con insistenza Gesù, di uscire dalla ristretta cerchia cittadina. Sono una settantina i primi missionari che in coppia si portano presso le comunità ebraiche delle più importanti città del Medio Oriente (in Fenicia, Siria, Egitto, Cipro, Grecia, ecc.). Barnaba, Paolo e gli altri, cercano le sinagoghe per parlare, finché non vengono cacciati e perseguitati, quando appare chiaro che il cristianesimo che propongono non è, né può sentirsi, una semplice costola dell’ebraismo.
La storia dei primi tre secoli è una vicenda a ostacoli crescenti, è una battaglia rischiosa con alterne vicende per il fatto che ad essa concorrono centinaia di situazioni locali che si mescolano e si contraddicono (es. lo spontaneismo dell’azione missionaria, il carente controllo per un operare omogeneo nei contenuti e nei comportamenti, il sostenuto o discusso legame con il mondo giudaico, le condizioni da porre per accettare la conversione dei pagani). Solo dopo la metà del III sec. si incomincia ad avere un’effettiva sincronizzazione con la istituzione di organismi certi (il primo abbozzo di gerarchia) per la gestione delle comunità sparse nell’intero Impero romano. Sulla base dell’organizzazione amministrativa romana, formata da provincie governate da un proconsole, nascono le diocesi metropolitane che controllano quelle sussidiarie. Il periodo che va dal 30 d.C. al 125 d.C. costituisce una fase molto delicata per il cristianesimo, causa la rapida espansione fuori dall’ambito palestinese-giudaico, per la conversione dei tanti pagani e per la progressiva emancipazione dal giudaismo dal cui seno si era originato. Questa fase è caratterizzata da alcuni problemi la cui soluzione non è più rinviabile, perché causa di forti divergenze, come i rapporti con gli Ebrei e a chi indirizzare l’azione missionaria, che sfociano in aperti dissidi.
Gli Atti degli Apostoli e alcune lettere di Paolo (es. ai Galati)  fanno chiari riferimenti alla gravità della situazione. Anche la conversione del centurione Cornelio attribuita a Pietro e altri episodi analoghi sono serviti fino a quel momento come eccezione che conferma la regola secondo la quale il Vangelo si rivolge agli Ebrei. Gli uomini che dal Cenacolo di Gerusalemme cercano di guidare il popolo cristiano sono decisamente orientati in questo senso a causa dei molti farisei convertiti (Giacomo, il fratello-cugino di Gesù, custode della comunità, ne è un convinto sostenitore), mentre coloro che sono a contatto con altre realtà (es. Paolo, Barnaba, Giovanni) hanno già compreso che Dio non può essere esclusivo di un popolo o di un gruppo e che il messaggio del figlio Gesù è universale e rivolto a tutti in egual misura. Pietro tentenna per non scontentare nessuno e Paolo lo rimbrotta a viso aperto.
Un ruolo non trascurabile nelle dispute lo hanno i così detti ellenisti, cioè gli ebrei della diaspora, legati al mondo greco: in Palestina, ormai, viveva solo una minoranza di ebrei, a causa della pulizia etnica - diremmo oggi - operata dai romani che disperdendo un popolo sul vasto territorio dell’Impero era reso innocuo; così nelle grandi città imperiali (es. Antiochia, Alessandria, Corinto, Smirne,  Atene, Roma) le comunità ebraiche occupavano interi quartieri. La Bibbia dei 70, tradotta in lingua greca ad Alessandria d’Egitto, nasce proprio per soddisfare questi israeliti che non conoscono più l’aramaico. Succedeva già allora come per i figli dei nostri emigrati che non sanno più esprimersi nella lingua dei padri né la comprendono. Anche le loro abitudini si sono ibridate e il legame con la tradizione biblica si è allentato. Il mondo ellenico offre sicuramente molto di più e di diverso, dalla cultura all’economia e al tipo di vita, dell’arcaico e pastorale mondo giudaico. E’ in questi israeliti aperti alla novità e nei pagani del tutto insoddisfatti delle loro divinità piene di difetti umani che la Parola e il messaggio di salvezza di Gesù trovano terreno fertilissimo. Eppure la convivenza nelle comunità tra i cristiani di origine giudaica e pagana, anche a causa di inadeguate guide, spesso è tutt’altro che serena. E’ per fare il punto della situazione e decidere sul da farsi, ponendo fine a ogni forma di dicotomia e disarmonie, contrastanti la volontà del Maestro, che nel 49 tutti coloro che hanno a cuore la sorte della Chiesa, voluta e istituita da Gesù e posta nelle mani dell’uomo, si riuniscono a Gerusalemme.
E’ la prima volta in assoluto che la Chiesa s’incontra collegialmente per tracciare un tratto del suo cammino terreno. Lo scontro tra le posizioni dei giudaizzanti e quelle di Paolo che sostiene il primato della Fede e della Grazia, doni esclusivi di Dio, sulla Legge mosaica è serrato. Ma di questo parleremo nella prossima puntata.





<-Indietro
 I nostri poeti
 Storie dei lettori
 Spiritualità
 I nostri ragazzi
 La redazione
 Galleria Foto
 E Mail
Lunae Photo
Archivio
2022
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2021
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Settembre-Ottobre
n°6 Giugno/Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2020
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°6 Settembre-Ottobre
n°5 Giugno
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2019
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2018
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2017
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2016
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2015
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2014
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2013
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2012
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2011
n°11 Dicembre
n°10 Numero speciale
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2010
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2009
n°11 Edizione speciale
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
 
     
 Copyright 2009 © - Il Sentiero. Bollettino Interparrocchiale di Ortonovo (SP) Crediti