N° 10 - Novembre 2016
I nostri poeti
  And Death Shall have No Dominion
di Dylan Thomas


E la morte non avrà più dominio.
I morti nudi saranno una cosa
Con l’uomo nel vento e la luna d’occidente;
Quando le loro ossa saranno spolpate e le ossa pulite scomparse,
Ai gomiti e ai piedi avranno stelle;
Benché impazziscano saranno sani di mente,
Benché sprofondino in mare risaliranno a galla,
Benché gli amanti si perdano l’amore sarà salvo;
E la morte non avrà più dominio.
E la morte non avrà più dominio.
Sotto i meandri del mare
Giacendo a lungo non moriranno nel vento;
Sui cavalletti contorcendosi mentre i tendini cedono,
Cinghiati ad una ruota, non si spezzeranno;
Si spaccherà la fede in quelle mani
E l’unicorno del peccato li passerà da parte a parte;
Scheggiati da ogni lato non si schianteranno;
E la morte non avrà più dominio.
E la morte non avrà più dominio.                           

                                

                                 

  Satura
di Eugenio Montale



 

Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. 
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.


  Padre tu che muori tutti i giorni un poco
di Camillo Sbarbaro da ‘Panissimo’



Padre tu che muori tutti i giorni un poco
e ti scema la mente e più non vedi
con allargati occhi che i tuoi figli
e di te non t'accorgi e non rimpiangi

se penso la fortezza con la quale

hai vissuto; il disprezzo c'hai portato

a tutto ciò che è piccolo e meschino;

sotto la rude scorza

il tuo candido cuore di fanciullo;

il bene c'hai voluto a tua madre,

a tua sorella ingrata, a nostra madre morta;

tutta la tua vita sacrificata

e poi ti guardo come ora sei,

io mi torco in silenzio le mani.

Contro l'indifferenza della vita

vedo inutile anch'essa la virtù

e provo forte come non ho mai

il senso della nostra solitudine.

Io voglio confessarmi a tutti, padre,

che ridi se mi vedi e tremi quando

d'una qualche premura ti fo segno,

di quanto fui codardo verso te.

Benché il rimorso mi si alleggerisca,

che più giusto sarebbe mi pesa
sul cuore, inconfessato...
io giovinetto imberbe ti guardai
con ira, padre, per la tua vecchiaia...
stizza contro te vecchio mi prendeva..

Padre che ci hai tenuto sui ginocchi

nella stanza che s'oscurava, in faccia

alla finestra, e contavamo i lumi

di cui si punteggiava la collina

facendo a gara a chi vedeva primo–

perdono non ti chiedo con le lacrime

che mi sarebbe troppo dolce piangere

ma con quella più amare te lo chiedo

che non vogliono uscire dai miei occhi.

Una cosa soltanto mi conforta

di poterti guardare a ciglio asciutto:
il ricordo che piccolo, al pensiero
che come gli altri uomini dovevi
morire pure tu, il nostro padre,
solo e zitto nel mio letto la notte
io di sbigottimento lacrimavo.
Di quello che i miei occhi ora non piangono
quell'infantile pianto mi consola,
padre, perché mi par d'aver lasciato
tutta la fanciullezza in quelle lacrime.
Se potessi promettere qualcosa

se potessi fidarmi di me stesso
se di me non avessi anzi paura,

padre, una cosa ti prometterei:
di viver fortemente come te

sacrificato agli altri come te
e negandomi tutto come te,

povero padre, per la fiera gioia
di finir tristemente come te.

 

                  

                    da ‘Panissimo’


  Requiem
di Patrizia Valduga



Sedevi e ragionavi al tuo dolore:

per non darci dolore custodivi

il tuo dolore tutto dentro al cuore,

e quella poca vita benedivi

e la perdevi quasi con onore

giorno per giorno, per noi così vivi

nell’estate dei morti al sole d’oro.

Forse dicevi il tuo dolore a loro.

                   

  IL RIPOSO DEL VECCHIO MARINAIO
di Piero Albertosi



 

Il riposo

del vecchio marinaio

è fatto di notti lunghe

e sgombre di affanni.

Adesso il mare

può anche avvolgere la nave

nelle sue ire: lui ne sarà fuori.

Ma non avrà modo

di godere degli incanti

che quello stesso mare

quando è in vena

sa offrire: addio pacifiche

e voluttuose lune

che vengono quasi

a sfiorarti la faccia.

E stelle somiglianti

alle lucciole che rincorrevi

nelle giovanili notti di maggio.

E tramonti e aurore

Dai colori furenti e delicati



Piero Albertosi

Direttore di “Castelnuovo oggi”.

Condoglianze alla redazione.

Riposa in pace amico mio. r. p.)


  A VOLTE NEL TEMPO
di Angela Grassi



 

A volte le parole sono troppe
a volte non bastano

Nasce così la poesia
tra queste sponde,

ma come qualcosa che sporge
come un fiore dal ciglio della strada

e può essere colto
e può essere visto e contemplato.
Così la poesia non è nelle parole

ma in questo spazio che sporge
come un fiore

a cui il passante può tagliare la testa.

 

Angela Grassi

(giovane infermiera di Molicciara

conosciuta sul letto di morte

dell’ospedale di Carrara. r. p)



<-Indietro
 I nostri poeti
 Storie dei lettori
 Spiritualità
 I nostri ragazzi
 La redazione
 Galleria Foto
 E Mail
Lunae Photo
Archivio
2022
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2021
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Settembre-Ottobre
n°6 Giugno/Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2020
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°6 Settembre-Ottobre
n°5 Giugno
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2019
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2018
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2017
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2016
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2015
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2014
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2013
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2012
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2011
n°11 Dicembre
n°10 Numero speciale
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2010
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2009
n°11 Edizione speciale
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
 
     
 Copyright 2009 © - Il Sentiero. Bollettino Interparrocchiale di Ortonovo (SP) Crediti