N° 6 - Giugno-Luglio 2014
Spiritualità
  Da che parte vogliamo stare: del male o del bene?
di Una assidua lettrice



 

Non facciamo come Pilato, decidiamoci a scegliere da che parte vogliamo stare, prendiamoci le nostre responsabilità, o meglio, amiamoci.

Se vogliamo “vivere”, dobbiamo tornare alle nostre origini; nel DNA di ognuno di noi c’è scritto: sei un cristiano. Ma ci crediamo a questo? Se sì, allora diamoci da fare, non dobbiamo più perdere tempo; il nostro “tempo” è troppo prezioso e non ce ne verrà dato un altro dopo che avremo lasciato questo “esilio”; per questo è molto importante chiedere nella preghiera il dono del timore di Dio. E non solo è importante per noi, ma anche per le persone che il buon Dio ci ha messo accanto e per ogni persona che incontriamo: è per questo che dobbiamo essere buoni testimoni e riflettere, ogni tanto, sulle nostre responsabilità. Non è più sufficiente ascoltare, leggere, meditare il Vangelo: il Vangelo va vissuto quotidianamente. Dobbiamo mettere tutta la nostra buona volontà per alzarci ogni giorno e impegnarci nella nostra conversione interiore, utilizzando tutti gli strumenti che ci vengono messi a disposizione dal Signore e aiutandoci l’un l’altro.
Ma come posiamo iniziare? Dobbiamo smetterla di riempire il nostro tempo di mille e mille azioni, a volte superflue o banali, facendo tutto in fretta: perché dobbiamo vivere così? Perché sempre tutta questa fretta? E’ meglio fare poche cose ma farle con amore e rispetto dell’altro, anziché farne tante senza rispettarci a vicenda e soprattutto destinare una parte del nostro tempo alla preghiera. Pregare, parlare con Gesù e Maria, vuol dire alimentarci dell’Essenziale; è quell’impostante momento che ci sostiene nella giornata e che ci fa fare le cose con amore per noi e per il prossimo. Ma quanto preghiamo veramente per le buone relazioni con gli altri? Penso proprio che non ci vogliano tanti studi per capire che oggigiorno preghiamo troppo poco per questa finalità. Mettendo in pratica queste cose non saremmo certo arrivati al punto in cui l’Egoismo sta vincendo sull’Altruismo e quindi sull’Amore.
Non dimentichiamoci che la nostra vera bellezza e la vera pace devono partire principalmente dal cuore; ma come possiamo attuare tutto ciò? Mettendoci sempre in discussione, diventando più rispettosi e responsabili nelle nostre relazioni; non conta il titolo della persona che ho di fronte, non conta ciò che possiede: a me interessa solo che colui che ho davanti è una persona come me e quindi quando mi relaziono con lui devo sempre chiedermi: ma sto facendo a lui quello che vorrei che lui facesse a me? Quello che ci “uccide” oggi è, spesso,  il mancato rispetto reciproco; diamoci dunque da fare: siamo veri cristiani, se lo vogliamo questo mondo possiamo “ripulirlo”, ma ci vuole tanta buona volontà e fare ognuno la propria parte. La cosa difficile, oggi, non è fare il bene; la cosa difficile è non fare il male!
Buona conversione quotidiana a ognuno di noi e decidiamoci a seguire Colui che è la Via, la Verità e la Vita, facendo le nostre scelte di vita e non andando sempre di fretta; tutto non possiamo fare, ma se ci amiamo l’uno con l’altro, facciamo tutto!  Buona estate a tutti!

                                                                                



  Maria, più bella dell’aurora
di Giuliana Rossini



 Quand’ero bambina (secoli fa), il mese di maggio aveva per me un profumo particolare. E non tanto perché la natura esplodeva in tutta la sua bellezza con colori e odori straordinari, ma soprattutto perché era il mese dedicato alla Madonna. La devozione popolare ha sempre riservato alla Mamma di Gesù un posto privilegiato. Nella nostra chiesetta la sua statua veniva esposta sul baldacchino, circondata di vasi stracolmi di fiori. Ce n’era uno anche per noi bambini. Forse si trattava di una tradizione che si tramandava oralmente da una generazione all’altra, fatto sta che ciascuno di noi si assumeva l’impegno di portare ogni giorno a Maria un fiore diverso da quello dei giorni precedenti. E mentre all’inizio era cosa facile da realizzare, verso la fine del mese diventava sempre più difficile e talvolta eravamo “costretti” a sconfinare nei giardini altrui. Accanto alle rose, alle margherite, alle zinnie (fiore allora molto in voga), ai fior d’angelo, alle bocche di leone, ecc., offrivamo anche dei “fioretti”, cioè piccole mortificazioni o rinunce che, eravamo certi, la Madonna avrebbe accolto e portato a Gesù. Tutte le sere partecipavamo alla recita dl Rosario (che allora si diceva in latino) e alla benedizione col Santissimo che concludeva la funzione. Era per noi anche un’occasione per poter uscire la sera a giocare, al termine del Rosario, una mezz’oretta coi compagni nella piazzetta del paese. All’epoca le automobili erano rarissime e il babbo faceva finta di non accorgersi del ritardo mio e delle mie sorelle. Eravamo bambini e ci piaceva giocare, tuttavia volevamo molto bene a Maria, la mamma del cielo, la “tota pulchra”, più bella dell’aurora.
Ed oggi, che posto ha Ella nella mia vita? Maria, per me, è colei che ha realizzato in sé completamente la volontà di Dio. Col suo sì generoso si è fatta nulla, ha fatto il vuoto dentro di sé, perché Dio potesse realizzare appieno il suo progetto di salvezza dell’umanità, per mezzo di Lei, rendendola Madre del Salvatore. Semplice ed umile, ma con la sapienza di chi mette Dio al primo posto e lo ama con tutto il cuore, tutta l’anima, tutta la mente e tutte le forze; era in grado di riconoscere i segni che Egli le manifestava, meditandoli e conservandoli nel suo cuore: l’annuncio dell’angelo, l’esultanza di Elisabetta, l’adorazione dei pastori e dei magi che venivano a rendere omaggio al Figlio di Dio, le parole del vecchio Simeone e della profetessa Anna…

Sì, Maria sapeva quale grandioso disegno di salvezza avrebbe realizzato Gesù con il suo sangue e come anche a Lei una spada avrebbe trafitto l’anima…  Una volta una mamma, parlando degli inevitabili errori che si compiono nell’educare i figli, mi disse che solo una mamma, e cioè Maria, non aveva mai sbagliato nell’aiutare Gesù a crescere in sapienza, età e grazia, perché sapeva che era il Figlio di Dio e nutriva piena fiducia in Lui. Che grande lezione per me! Non ho potuto fare a meno di riflettere che tutti i nostri figli (e noi prima di loro) col Battesimo sono elevati alla grandissima dignità di figli di Dio e pertanto dobbiamo imparare a guardarli con occhi muovi. Maria, a Cana, non dubitò neppure per un attimo che Gesù avrebbe fatto la cosa giusta e disse, sicura, ai servi: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2-5), quasi anticipando col suo intervento l’ora del Figlio. Anche ai piedi della croce la Desolata, col cuore schiantato dal dolore,, abbracciava la volontà del Padre, pronta a perdere tutto e, in primo luogo, il Figlio, l’Amato. Maria è, dunque, il modello, la Madre che traccia per noi, suoi figli, la via da seguire per raggiungere la santità.
Anch’io vorrei seguire la tua via, mamma dolcissima; compiere sempre, anzi abbracciare con gioia la volontà del Padre, anche quando appare faticosa e buia, ed essere così testimone credibile delle parole di Gesù. Aiutaci a vedere la luce dietro la croce, come hai fatto Tu, che non hai mai dubitato della Resurrezione del Cristo. Rendi anche noi simili a Te, specchi dell’amore di Dio, veri evangelizzatori e portatori di speranza, gioia e pace.

 

                                                                                             

  DAL SANTUARIO
di P. Mario Villafuerte.



“ Quando varchi la soglia di un santuario, tu sai che lì il divino s’è condensato, e, seduto al pozzo, il Signore aspetta un’altra samaritana”.

 Carissimi, prendo in prestito queste parole, citate da padre. Angelo nella sua conferenza tenuta al Santuario il 19 maggio scorso, per condividere con voi, ciò che secondo me, ha significato il mese di maggio appena concluso. E’ stato, veramente, un mese “condensato di grazia” per tutti i fedeli che hanno potuto partecipare al ricco programma dei festeggiamenti per il centenario dell’incoronazione della Madonna!
Serbo nella mia memoria almeno tre momenti vissuti in modo particolare:

Il primo è quello del canto dei vespri, la sera del primo maggio. Era impossibile non elevare lo spirito alla preghiera nell’eseguire, insieme alla corale di Ortonovo, il canto dei salmi, così semplice ma così solenne!
Il secondo, riguarda anche il canto, in questo caso però meno canonico e cioè l’emozione nel vedere con quale gioia e con quale grinta cantavano le signore del coro di Arcola: sono d’accordo che uno possa avere come preferenza un genere musicale anzi che un altro, ma nonostante ciò, non si può non essere d’accordo che quelle signore hanno molto da insegnare ai giovani!

Il terzo momento è certamente la messa del 21 maggio e più precisamente il momento della processione d’ingresso: vi confesso che vedere il Santuario così pieno di tanti pellegrini e poi scorgere accanto al tempietto tanti stendardi delle AVIS mi è stato motivo di vera commozione!
Il tutto sia per la lodi a Dio e l’onore della nostra cara Madonna del Mirteto!

E’ chiaro che questi tre momenti hanno toccato di più il mio cuore perché magari non prevedibili, ma è altrettanto vero che ogni singolo momento e ogni singola attività ha lasciato il suo della memoria di ciascuno di noi, ecco perché desidero ringraziare tutti, per aver collaborato alla buona riuscita dei festeggiamenti e siccome non voglio fare torto a nessuno, non li nomino per evitare di dimenticare qualcuno, quindi ciascuno si senta ringraziato di cuore per ciò che ha fatto e abbia la certezza che la Madonna del Mirteto non mancherà di intercedere a favore di ognuno presso suo Figlio per ottenere il dono di una vita cristiana autentica.
Sono convinto che il filo rosso che ha unito tutte le manifestazioni è quello dell’amore alla Madre del Signore trasformato in preghiera personale e comunitaria, in primis quella dei ragazzi che hanno recitato il santo rosario! Incoraggio loro a non dimenticarsi del Santuario e a venire ogni tanto a salutare con una Ave Maria la Mamma di Gesù che è anche Mamma nostra!

Concludo con le parole di Mons. Sanguineti dette nell’omelia del 21 maggio:

” Su questo mondo che lotta per assicurare la pace e la giustizia l’invocazione di Maria Regina, e incoronata quale Regina, si fa urgente come voce della fede e della speranza cristiana.
E in un santuario come questo deve risuonare la preghiera e deve essere insegnata la certezza che soltanto con Lei invocata Regina possiamo ottenere tali urgenti doni, della giustizia e della pace”

 

Iddio benedica voi con le vostre famiglie e la Madonna vi protegga col suo manto materno!



 Preghiera alla Madonna del Mirteto in occasione del centenario dell'incoronazione

 

Regina Addolorata del Mirteto

che da oltre cinque secoli vegli sulla nostra comunità

a te ricorriamo fiduciosi

per chiedere aiuti e grazie.

Accetta la nostra lode per quanto fai per noi

e accogli l’offerta della nostra vita:

non vogliamo staccarci da Te

perché in ogni momento possiamo attingere dal Tuo coraggio

e dalla Tua fede la forza di essere testimoni

di un amore che non muore.

Per quel Tuo dolore senza tempo,

vissuto nel silenzio, donaci,  la grazia di staccarci

da ogni attaccamento alle cose

ed aspirare unicamente all’unione con Gesù

nel silenzio del cuore.

                                                                                                   

                                                                                                                  


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