N° 11 - Dicembre 2018
Il vangelo di dicembre
di Claudia Pugnana

   

2 dic 2018 I DOM DI AVVENTOLc 21,25-28.34-36                          

Inizia con questa domenica un Tempo di attesa: la liturgia ci prepara ad accogliere l’EMANUELE (il “Dio-con-noi”) che sta per nascere, che torna tra i suoi fratelli per portarli alla vita eterna.  Il fluire del tempo, soprattutto per chi ha vissuto più feste di Natale, comincia a far riflettere su “Chi siamo”, su “Quale sia la meta del nostro andare”, su “Quale sia il senso delle cose e della nostra stessa vita”.
I Greci avevano un duplice concetto  di “Tempo” e utilizzavano due termini  diversi per definirlo: c’era il tempo fatto dai secondi, dai minuti, dalle ore, dai giorni (che veniva chiamato chronos),  e il tempo che gli dei concedevano alla persona per organizzare il proprio destino (detto kairos ). Il significato della parola “tempo” per il popolo ebreo era la situazione dell’incontro con Dio.
Nell’Antico Testamento il passato è la memoria della salvezza operata da Dio per il popolo ebreo, il presente è la preparazione alla salvezza che sarà operata dal Messia e l’escatologia (= la fine dei tempi) è l’incontro con Dio. Il Nuovo Testamento afferma che si è già realizzato l’atteso momento della salvezza con l’Incarnazione del Figlio di Dio nella storia; è arrivata la pienezza dei tempi. Da Gesù in avanti tutto il tempo è Kairos e serve all’uomo per rispondere all’invito di Dio che vive con noi. Esiste anche un Kairos futuro, un “non ancora” che non possiamo pronosticare ed è la seconda venuta di Cristo (detta Parusia). Il Vangelo di oggi ci parla proprio di questo tempo.   Gesù presenta ai suoi discepoli i segni che accompagneranno la Sua seconda venuta. Non vanno letti come un susseguirsi cronologico di fatti ma come ciò che ognuno di noi vive nella propria vita. L’invito di Gesù è: “Vegliate in ogni momento pregando”. Il verbo “vegliare” indica un atteggiamento di attesa fiduciosa di un qualcosa che deve verificarsi, l’avverbio “in ogni momento” ci consiglia la perseveranza, il gerundio “pregando” ci dice il modo con cui riusciremo a partecipare al ritorno di Gesù: dialogando costantemente con Lui.

 9 dic 2018 II DOM DI AVVENTO – Lc 3, 1-6

L’evangelista Luca si preoccupa sempre di collocare le vicende narrate nel Vangelo nello spazio e nel tempo e con il brano di oggi fornisce i dati precisi per individuare l’inizio della predicazione di Giovanni il Battista. Il precursore di Gesù iniziò la sua predicazione nel quindicesimo anno del regno dell’imperatore Tiberio Cesare, corrispondente al nostro 27 - 28 d.C..
Egli svolse la Sua missione in tutto il territorio della regione del Giordano, invitando tutti ad un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
L’esortazione che inizia con“Preparate la via del Signore..”   (vv. 4b-6) è un brano messianico del profeta Isaia (40,3-5) che descriveva la via di salvezza tracciata dal Signore nel deserto per gli Ebrei esuli in Babilonia, una via che avrebbe tracciato di nuovo per il Suo popolo nei tempi messianici.
L’insegnamento è  che Dio non abbandona il suo popolo nel tempo della prova ma gli indica la strada per giungere alla salvezza.
                        
 16 dic 2018 III DOM DI AVVENTO – Lc 3,10-18

La figura di Giovanni Battista aveva affascinato molte persone del suo tempo sia religiose, sia pagane. Quando Giovanni cominciò a predicare- scrive Luca- “tutti si chiedevano in cuor loro se non fosse lui il Cristo” (v.15) e gli intellettuali, i politici e i capi religiosi ebraici si interrogarono a lungo sul Battista, per arrivare poi alla conclusione che non era il Messia.
Dopo aver ricevuto il Battesimo molti chiedevano: “Che cosa dobbiamo fare?” e  Giovanni rispondeva consigliando un autentico mutamento di vita, perseguendo la giustizia ed evitando  le corruzioni, le vessazioni e le violenze. Per completare il suo annuncio aggiungeva che il battesimo dato da lui era in preparazione di un Battesimo “di Spirito Santo e fuoco” che presto sarebbe stato portato da uno al quale non era degno di sciogliere il legaccio dei sandali (tale azione,ritenuta dagli Ebrei troppo umiliante, non veniva  neppure richiesta dal padrone al servo!).

23 Dic 2018 IV° DOM DI AVVENTO – Lc 1,39-48

Il Vangelo di oggi ci fa conoscere la Fede di una donna ebrea anziana che già personalmente ha sperimentato l’Onnipotenza di Dio.  Si tratta di Elisabetta, una cugina di Maria che, in veneranda età, sta per partorire un figlio. Maria si reca in fretta da lei con l’intento caritatevole di starle vicino ed accudirla nel momento del parto. Il racconto, secondo la tradizione popolare, è ambientato ad Ain Karim (= “la sorgente della vigna”), una cittadina nei pressi di Gerusalemme.               
Elisabetta saluta Maria con una benedizione e una beatitudine: ella è” benedetta” e “beata” perché è”colei che ha creduto”, la Credente. (nell’enciclica Redemptoris Mater  questo titolo è ripetuto più volte). L’incontro tra le due donne è anche il primo incontro tra Giovanni e Gesù e il primo manifesta la sua emozione sussultando nel grembo della madre. E’ un incontro tra persone speciali nel quale Elisabetta, piena di Spirito Santo, nel salutare Maria esprime la sua Fede con la frase: “A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?”  Viene riconosciuto Gesù come il Messia vaticinato dai Profeti ed atteso da Israele.
Il teologo Laurentin confronta il racconto della Visitazione con il racconto dell’arrivo dell’Arca dell’Alleanza a Gerusalemme (2Sam 6). L’Arca resta per tre mesi nella casa di Obed Edom come Maria resta tre mesi a casa di Elisabetta; quando Davide vede arrivare l’arca dice:” A che debbo che l’arca del Signore venga a me?” come Elisabetta dice:” A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?”; Davide danza davanti all’arca come Giovanni sussulta di gioia nel grembo di Elisabetta…

25 Dic 2018   MESSA DEL GIORNO – Gv  1,1-18

Il Natale di Gesù è narrato soltanto dall’evangelista Luca.   Matteo lo annuncia con una breve frase:” Gesù era nato in Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode”. Ancora di più tacciono sulla nascita di Gesù Marco e Giovanni che fanno iniziare il loro Vangelo dal battesimo di Gesù nel Giordano e dalla sua predicazione in Galilea. 
La S. Messa del giorno di Natale dell’anno liturgico C propone il brano evangelico che è l’introduzione al vangelo di San Giovanni. E’ un inno di straordinaria bellezza e intensità ed è una delle pagine più conosciute e meditate della Bibbia. Questa prefazione originariamente non apparteneva al vangelo giovanneo ma è una ben riuscita sintesi di quello che verrà presentato in seguito, “la vita della Parola incarnata” ( cfr.Brown)
La prima strofa ( vv.1-6) richiama la Creazione del libro Genesi: “In principio…”  Cristo è il Logos (“parola”, “verbo”) che nell’Antico Testamento era la “parola creatrice” divina, e la Sapienza del Signore è lo strumento che dà armonia a tutto il creato. Dunque Cristo è all’origine di tutto, del mondo e della vita: nulla esiste senza di Lui. Dal versetto 4 comincia il secondo momento che ci ricorda la storia della salvezza. Lo scontro tra la luce e le tenebre ci presenta simbolicamente la vicenda storica di Gesù, fatta di tensioni e rifiuti, che si concluderà con la vittoria di Cristo-luce che splende nelle tenebre. Nell’inno per ben due volte viene presentata la figura di Giovanni il Battista nella sua funzione di precursore, dipendente completamente da Cristo. Secondo alcuni esegeti c’era probabilmente la necessità di far riflettere alcuni gruppi religiosi che, nonostante la testimonianza degli Apostoli sulla Resurrezione di Gesù, continuavano a considerare Giovanni il Battista il vero Messia. Sant’Agostino, parlando di Giovanni il Battista, lo paragona ad una lampada accesa che fa luce nelle tenebre: ne riconosce il valore fino a che non sorge il sole (Gesù), dopodiché la presenza di una lampada accesa non ha più senso. …L’Incarnazione è espressa nel versetto 14 con il Logos, l’Eterno e l’Infinito, che entra nelle dimensioni del tempo e dello spazio, che si fa “Carne”, ovvero uomo, con le sue debolezze e fragilità. Dio viene ad abitare in mezzo a noi, condivide la vita dell’uomo. Non è soltanto una presenza come quella che JHWH garantiva agli Ebrei nel deserto, nella tenda nel recinto, o nel Santo dei Santi del Tempio di Gerusalemme, ma è una convivenza con l’uomo.

30 Dic 2018  Santa Famiglia – Lc  2, 41-52

L’episodio della vita di Gesù narrato nel Vangelo di oggi ci offre alcuni spunti di riflessione.
Il primo è la profonda religiosità di Maria e Giuseppe che tutti gli anni facevano il pellegrinaggio pasquale al tempio di Gerusalemme. Era obbligatorio soltanto per chi era distante dalla città al massimo una giornata di cammino (all’incirca 30 Km), ma loro andavano comunque, pur abitando molto più lontano!
Un altro motivo di riflessione sono la precocità con cui Gesù manifesta la consapevolezza della Sua Missione e la saggezza e la sapienza che manifesta, pur essendo ancora un bambino.
Ci sorprende, inoltre il Suo allontanarsi dalla famiglia, così unita e modello di perfezione, senza  chiedere il permesso , suscitando ansia e scompiglio. Anche la risposta che Lui debba occuparsi delle cose del Padre Suo, con la quale giustifica il Suo comportamento, ci stupisce e suscita in noi un certo disappunto, poiché è data a due genitori preoccupati .
Soltanto il versetto 52 ci riporta un Gesù meno sconvolgente, che cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Credo che se l’evangelista Luca non fosse stato ispirato da Dio questo episodio non lo avrebbe mai scritto ….
E credo anche che i Vangeli non sono mai stati manipolati, altrimenti questi versetti non li avremmo mai letti.
Oggi è dunque la festa della Famiglia, la comunità nella quale nascono e crescono gli uomini e le donne di domani, nutriti nel corpo e formati nello spirito dai loro genitori.                                 
E’ la festa della Famiglia  che ha come modello la famiglia di Nazareth, nata dall’amore e nutrita dall’amore.
E’ anche la festa della  Parrocchia, “famiglia di famiglie”… Non vivo in un mondo ideale, non ho il prosciutto sugli occhi … ma scrivo quello che dovrebbe essere… per un mondo migliore.



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