N° 8 - Settembre 2018
I Vangeli del mese
di Claudia Pugnana


2 Settembre 2018-  XXII Dom T.O. - Mc 7, 1-8.14-15,21-23

Gesù si trova in Galilea. Nei villaggi dove si reca è sempre accolto da molte persone che cercano in Lui il guaritore delle loro malattie e di quelle di parenti e amici (Mc 6, 55-56). La fama di Gesù è arrivata anche nella capitale Gerusalemme e da lì partono alcuni Farisei e Scribi per andare a conoscere quel Maestro di cui tanto si parla per constatarne soprattutto l’ortodossia (= giusta dottrina) e l’ortoprassi (= giusto comportamento) secondo la Legge e i Profeti.

NOTA: La società al tempo di Gesù era formata da alcuni gruppi: quello che aveva il potere economico (SADDUCEI), quello che aveva il potere spirituale e morale (FARISEI e SCRIBI), quello che si opponeva al dominio romano (ZELOTI) e quello più numeroso (il POPOLO).
Questi “Ispettori” trovano nell’agire dei discepoli di Gesù molti elementi che non rispettano le regole della purità rituale ebraica: non si lavano le mani prima di mangiare (… qui un piccolo rimprovero per l’igiene lo possiamo fare pure noi …), non lavano le stoviglie in modo corretto, non si purificano rientrando dal mercato … e pertanto chiedono a Gesù perché permette ai Suoi di non rispettare le norme dettate dalla tradizione.  Gesù, citando il profeta Isaia (29,13), li rimprovera perché il loro rapporto con Dio si limita ai riti e all’esteriorità (“Questo popolo mi onora con le labbra …”) e la totalità della loro persona, con i pensieri, i sentimenti, ecc. (il “cuore”, secondo la mentalità ebraica), viene tenuta lontana da Dio.   E conclude ricordando che Dio non apprezza questo tipo di culto: lo ritiene inutile quando è fatto di norme che non hanno un fondamento dottrinale. San Giacomo, autore della Lettera che la liturgia ci propone oggi come seconda lettura, era capo dei cristiani tradizionalisti di Gerusalemme, i quali univano all’osservanza dei precetti evangelici l’osservanza dei precetti ebraici.
Proprio lui, in un dibattito sul valore della legislazione rabbinica, dichiarò che l’uomo è sporco non quando trascura di lavarsi le mani, ma quando trascura “l’orfano e la vedova” (che erano considerati “i più poveri dei poveri”). Gesù richiama la folla vicino a sé per istruirla sull’autentica religiosità usando un’immagine molto semplice: non sono le cose esterne all’uomo a renderlo peccatore ma ciò che viene da dentro di lui, ciò che si manifesta come pensiero, parola, opera o omissione avendo il Male come fine.  Concludendo si può affermare che il popolo di Dio non deve” mandare al macero” tutti i riti religiosi, ma deve viverli come punto di partenza per praticare i Comandamenti e, in primo luogo, il Comandamento dell’amore che fonda e giustifica tutti gli altri.

 

9 Settembre 2018 -  XXIII Dom T.O. - Mc 7,31-37

Il Vangelo di oggi è l’invito a imitare Gesù rivolto a coloro che vivono in terra pagana (il racconto della guarigione del sordomuto avviene nella Decapoli, un territorio abitato da persone che aderivano ai principi della cultura ellenista). Spesso il Cristiano è “sordomuto”: non esercita più le sue capacità di ascolto e di parola. Spesso si sente parlare del silenzio di Dio (“Perché Dio non interviene contro il male?”, Perché non si fa sentire dai malfattori?” …ecc.) ma in realtà si tratta di una nostra sordità: non siamo più in grado di percepire ciò che Dio ci sta dicendo attraverso la natura, la storia e gli avvenimenti della vita. Siamo costantemente impegnati nell’ascolto degli strumenti della comunicazione globalizzata, sappiamo “tutto ciò che succede nel mondo”: i fatti importanti… e le stupidità del gossip, l’andamento dei titoli di borsa… e le tendenze della moda, cosa cucinano i giapponesi il giorno del compleanno… e come costruiscono le case nella foresta equatoriale, cosa ha fatto oggi la nostra amica… perché ha “postato” la foto sul social…. Ma in tutte queste “conoscenze” non troviamo la risposta alle domande sul senso della vita, sul perché del male, sul perché della nostra insoddisfazione nonostante il possesso dei beni materiali. Un suggerimento ce lo dà il buon ebreo che prima di leggere le Sacre Scritture dice:” Parla, o Signore, il tuo servo ti ascolta”. Dobbiamo cercare le risposte dove si trovano!!!  Spesso invece non troviamo le parole: quelle per pregare, quelle per testimoniare la nostra fede. L’afasia viene dalla superficialità con la quale ci poniamo di fronte a Dio… viene dall’ignoranza dei contenuti fondamentali del Vangelo … viene dalla tentazione del Male.  La preghiera è il dialogo tra l’uomo e Dio, ce l’ha insegnato Gesù col Padre nostro: come figli onoriamo il nostro Genitore e riconosciamolo nostro protettore del corpo (“dacci il pane”) e dello spirito (“liberaci dal male”) ed educatore (perdonaci e spronaci a perdonare). Gesù ordina al sordomuto: “Effatà!” cioè: “Apriti!”  Nel rito del Battesimo, dopo l’aspersione con l’acqua, il neonato cristiano viene toccato dal celebrante sugli orecchi e sulla bocca per aprirlo all’ascolto e alla proclamazione della Parola. Come Cristiani dobbiamo dunque ubbidire all’imperativo di Gesù e aprirci a Dio e alle creature per stabilire il dialogo che dà significato alla vita.   

16 Settembre 2018  -  XXIV Dom  T.O. -  Mc  8,27-35

Gesù e i suoi discepoli sono nel nord della Galilea, nei villaggi attorno a Cesarea di Filippo, una cittadina posta ai piedi del monte Ermon, nei pressi della sorgente del fiume Giordano. Mentre si spostano da un villaggio ad un altro Gesù chiede ai Suoi: “La gente, chi dice che io sia?”. I Dodici forniscono tre risposte: o Giovanni il Battista, risorto dopo essere stato decapitato (e questo lo pensava anche Erode: Mc 6,14-15) o il profeta Elia o uno dei Profeti. Quando Gesù chiede che cosa ne pensino invece loro, Pietro prontamente risponde: “Tu sei il Cristo!”. Pietro riconosce in Gesù il Prescelto da Dio = l’Unto = il Messia!NOTA: La religione ebraica con il titolo di Messia designava il grande e forte re condottiero, discendente di Davide, destinato da Dio a liberare il suo popolo. Gesù comanda ai discepoli di non parlare con alcuno di questa loro conclusione. E subito dopo fa il primo annuncio della sua Passione, Morte e Resurrezione, deludendo le loro aspettative di un Regno di pace e prosperità che il Messia avrebbe costituito per il popolo. Pietro si sente in dovere di rimproverarlo. Pietro non riesce ad accettare il cammino della croce e si prende un aspro rimprovero dal Maestro, come se fosse un tentatore che non vuole scegliere la via divina della salvezza (perdere la propria vita per poterla salvare nella gloria della Pasqua) ma seguire quella più facile che porta alla perdizione. 
La strada tracciata da Gesù è quella che ogni discepolo deve seguire: “Hypaghe opiso mou! ”  ” Vai dietro di me!” ci dice Gesù con fermezza, come ha detto a Pietro quando si lamentava …  Seguiamolo, fidiamoci di Lui! E’ ‘una guida con esperienza: per quella strada c’è già passato!!!

23 Settembre 2018   - XXV Dom T.O.  -  Mc 9,30-37

Il Vangelo di oggi ci presenta Gesù che, con il gruppo dei discepoli, continua il viaggio verso Gerusalemme compiendo un itinerario non solo geografico ma anche di formazione spirituale. Il Maestro fa il secondo annuncio profetico della sua Passione e Resurrezione. In tutti e tre gli annunci segue lo stesso schema: parla della Sua morte e resurrezione come se parlasse di un’altra persona, evidenzia la non accettazione da parte dei discepoli di questa affermazione così poco attraente, ribadisce che le priorità del regno di Dio sono differenti da quelle di questo mondo. Nel regno di Dio non c’è posto per l’ambizione sociale e vige la regola del servizio, Gesù lo ripete ai discepoli perché sa che non lo hanno ancora capito. Destabilizzando ancora di più le loro certezze prende un bambino e lo mette al centro del gruppo, al centro della loro attenzione, e spiega che tutto parte dall’accoglienza degli ultimi. Nella società ebraica il bambino non aveva nessun valore, era un essere insignificante … ma Gesù lo pone alla base della struttura della comunità che vuole costituire: “Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me!”. I bambini considerati dunque come ambasciatori del Re, come rappresentanti di Gesù.

30 Settembre 2018- XXVI Dom T.O. – Mc 9,38-43.45.47-48

Anche nel brano evangelico di oggi i discepoli dimostrano di aver ancora bisogno di imparare le regole della nuova Comunità. Giovanni informa il Maestro che ha vietato a un uomo di scacciare i demoni perché lo faceva nel nome di Gesù e non apparteneva al loro gruppo. E il Maestro lo invita a lasciar fare il Bene a chiunque: l’agire per il Bene fa entrare automaticamente nella Comunità. Anche il semplice gesto di offrire l’acqua al discepolo è come se fosse rivolto a Cristo. Mi sembra di leggervi una promessa di vita eterna (“non perderà la sua ricompensa”) per chi fa il Bene per Amore, anche se non appartiene a pieno titolo alla Comunità…. Completando la sua predica Gesù condanna ad una pena atroce chi ostacola la fede delle persone semplici e invita il discepolo a liberarsi da tutto ciò che ostacola il suo cammino verso la vita eterna, fosse anche una mano o un piede (cioè qualcosa di importante). Il simbolo della Geenna, luogo idolatrico e impuro di Gerusalemme (metafora dell’Inferno, della condanna alla pena eterna), del fuoco e del verme che rode (Isaia 66,24) rappresentano l’ineluttabile sofferenza che spetterà a chi non seguirà l’insegnamento del Maestro.



<-Indietro
 I nostri poeti
 Storie dei lettori
 Spiritualità
 I nostri ragazzi
 La redazione
 Galleria Foto
 E Mail
Lunae Photo
Archivio
2022
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2021
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Settembre-Ottobre
n°6 Giugno/Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2020
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°6 Settembre-Ottobre
n°5 Giugno
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2019
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2018
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2017
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2016
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2015
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2014
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2013
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2012
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2011
n°11 Dicembre
n°10 Numero speciale
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2010
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2009
n°11 Edizione speciale
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
 
     
 Copyright 2009 © - Il Sentiero. Bollettino Interparrocchiale di Ortonovo (SP) Crediti