N° 7 - Luglio 2015
Addio, Giampiero
di Simona e Manuela


Lunedì, 1° giugno, è partito per il paradiso il caro Giampiero Bonanni, dopo una lunga malattia che lo aveva costretto su una sedia a rotelle. Il suo profondo e totale abbandono alla volontà di Dio gli ha permesso di vivere una vita serena, ricca di interessi e relazioni.

Riportiamo di seguito il saluto commosso e profondo della figlia Simona e quello di Manuela, che ha interpretato con sensibilità i sentimenti di tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato.

            Grazie, campione e… arrivederci!

 

Caro papà, dopo tanti giorni di lenta agonia ti sei spento, ti sei addormentato e hai lasciato questa vita terrena con la stessa dignità e determinazione che ti ha contraddistinto per tutta la vita: una vita non lunghissima (ahimé) ma che “a parte quella tua piccola malattia” (come eri solito definirla) sei riuscito a vivere nel miglior modo possibile. Hai vissuto una vita piena, fatta di lavoro, di viaggi, vacanze, gioia, amicizia e, anche nei momenti peggiori, hai sempre detto che non volevi darla vinta a ‘lei’, alla sclerosi multipla, che hai sempre affrontato con grande dignità, non come una croce dolorosa, ma con una vitalità e una forza che pochi avrebbero saputo avere.
Occasioni dolorose e momenti di sofferenza fisica ne hai conosciuti tanti, eppure non ti ho mai visto spaventato, li hai sempre affrontati con la grinta di un leone e la dolcezza di un cucciolo. Un esempio per me e per tanti che ti hanno conosciuto: ricordo ancora i periodi in cui non volevi arrenderti alla sedia a rotelle; cadevi, ti rompevi, ma ti rialzavi sempre, anche se con qualche cicatrice in più. Alla fine l’hai accettata ma non ti sei arreso: hai indossato quelle quattro ruote con forza d’animo e quel pizzico di ironia che non ti abbandonava mai; hai sfidato barriere architettoniche e forse talvolta qualche barriera mentale, ma te ne sei sempre fregato, mai vergognato e sei andato avanti per la tua strada con orgoglio e caparbietà.
Sei stato un vero modello di vita e mi hai insegnato tanto non con le parole, ma con l’esempio;  e se in questo momento sono qui a scriverti queste frasi scombinate e non chiusa in una stanza al buio a piangere lacrime amare, è per quello che mi hai sempre trasmesso. Non mi hai mai fatto vivere la tua malattia come un ostacolo o un peso, mi hai spronata ad affrontare il mondo e la mia vita, ma vivendo anche, insieme,  quante più esperienze possibili. Se solo ho un rimpianto, è di averti donato la gioia di un nipotino troppo tardi: sia per te che lo hai goduto poco, sia per lui che non avrà l’onore di attingere a piene mani dal tuo immenso mondo interiore, di imparare da te ad essere l’uomo meraviglioso che gli avresti potuto insegnare ad essere. Ma ti prometto una cosa, caro papà: tu sarai sempre presente nella vita di Gabriele, cercherò di insegnargli tutto ciò che hai insegnato a me; non solo i valori di forza, coraggio, dignità e onestà, ma ancor di più l’allegria, l’ironia, la gioia di vivere, il senso dell’amicizia e l’amore. Credo che questa sia l’eredità più grande che potrai lasciargli. Anche se per soli 19 mesi, so che lui è stato la gioia più grande della tua vita e ce lo hai dimostrato preservando per lui le tue ultime forze e le tue ultimissime parole: quel dolcissimo ”AMORE” che gli hai rivolto e quel bacio che gli hai dato nonostante il dolore atroce prima di spegnerti alla vita, rimarrà per sempre impresso nella mia mente e nel mio cuore, e non mancherò di fargli dono di questo ricordo appena sarà in grado di comprenderne il valore.
Purtroppo io so di non essere forte come te, ma cercherò a tutti i costi di esserlo per continuare ad affrontare la vita anche senza la tua presenza fisica, senza i tuoi sguardi e quei sorrisi che fino alla fine ci hai dispensato dal tuo letto d’ospedale. Ora è doloroso lasciarti e dirti addio; non pensavo che questo giorno sarebbe arrivato così presto, però c’è un pensiero che mi consola: che tu sicuramente ti sei già guadagnato un posto lassù, accanto al Signore, e che Lui ti avrà già accolto a braccia aperte per farti finalmente ritrovare leggerezza, serenità e pace eterna.

 

                                                                                  Simona

 

            Caro Piero, vogliamo salutarti ringraziandoti per tutto quello che ci hai lasciato e che ci hai insegnato. In te abbiamo conosciuto una persona speciale, una di quelle persone che non si incontrano facilmente nella vita.  Hai sempre avuto per tutti noi una parola di incoraggiamento mentre pensavamo di dover essere noi ad incoraggiare te.
Avremmo voluto darti forza, e tu ci stupivi con il tuo sorriso che non mancava mai dal tuo viso.  Quello che scaturiva dalla tua sofferenza non era rabbia o rassegnazione, ma gioia di vivere: l’amore per la vita che, per quanto dolorosa sia, merita di essere vissuta apprezzandone le cose belle. Era la tua grande fede che ti dava la forza di convivere con la tua malattia, testimoniando sempre la certezza che ad attenderti ci sarebbe stato un amore più grande di qualunque cosa e di qualunque dolore.

            Arrivederci, Piero, e grazie.

                                                                                  Manuela  Gherardi




<-Indietro
 I nostri poeti
 Storie dei lettori
 Spiritualità
 I nostri ragazzi
 La redazione
 Galleria Foto
 E Mail
Lunae Photo
Archivio
2022
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2021
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Settembre-Ottobre
n°6 Giugno/Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2020
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°6 Settembre-Ottobre
n°5 Giugno
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2019
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2018
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2017
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2016
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2015
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2014
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2013
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2012
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2011
n°11 Dicembre
n°10 Numero speciale
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2010
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2009
n°11 Edizione speciale
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
 
     
 Copyright 2009 © - Il Sentiero. Bollettino Interparrocchiale di Ortonovo (SP) Crediti